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sabato, novembre 18, 2006

Respirare

Il canto è un "problema" fin dall'inizio. Come e quanta aria assumere? come "attaccare" una vocale o una sillaba, a che altezza, con che colore....? In effetti le scuole di canto, sin dall'antichità, si sono sempre azzuffate sul problema della respirazione. Dopo la II Guerra, poi, ci si sono messi anche i foniatri a dir la loro, non sempre d'accordo e coerentemente, a dire il vero. Mentre è sempre stato abbastanza chiaro che l'aria andava presa principalmente dalla bocca, nel secondo 900 gli otorino-laringoiatri e alcuni empirici seguaci delle teorie fisiologiche, hanno cominciato a proporre invece il naso come principale fonte di approvvigionamento del fiato. Fortunatamente oggi anche i più competenti foniatri sono tornati a dire che l'aria per il canto deve essere presa dalla bocca, e il naso parteciperà. Questo è logico, perché il naso non ha le caratteristiche per poter assorbire sufficiente quantità di aria, che risulterebbe insufficiente e si fermerebbe nella parte alta dei polmoni, andando a creare una pericolosa respirazione clavicolare. Ma la cosa importantissima è "come" si prende l'aria, oltreché da "dove". E' evidente che l'aria presa velocemente può essere dannosa. Quindi deve essere presa con tutta la calma possibile. Secondo: non devono esserci rumori durante l'inspirazione. Il rumore potrebbe essere l'avvertimento che le corde vocali non sono aperte; se ciò avviene potrebbe esserci un danno. Terzo: la localizzazione del fiato. L'aria deve poter riempire il polmone nel modo più distribuito possibile, in tutta la sua lunghezza. Affinché ciò avvenga deve esserci rilassatezza dei muscoli del torace e della schiena, perché i polmoni possano espandersi senza impedimenti. Quindi libertà, ovvero rilassatezza, dei muscoli del collo e del torace; i muscoli della schiena saranno rilassati se il corpo appoggia perfettamente sulla spina dorsale, cioè quando è ben eretto. Quarto: Quanta aria inalare? Anche su questo ci sono spesso fraintendimenti. Spesso si dà una tale importanza alla "quantità", che l'allievo inspira profondamente, dopodiché si trova "affogato" in un mare d'aria che non sa come impiegare. Quindi respirare tranquillamente e mai eccessivamente! Sarà il tempo, in base a ciò che si dovrà cantare, a permettere un automatico controllo sulla quantità di aria da inspirare. .../... nel prox post: l'attacco del suono.

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