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giovedì, novembre 09, 2006

iniziamo....

Partiamo da una domanda/osservazione: perché è difficile cantare? Cioè, perché la maggior parte delle persone per arrivare a cantare bene deve sottoporsi a una lunga e faticosa disciplina e, anche quando arriva a un buon livello, deve comunque continuare a esercitarsi? Sono state date nel tempo diverse risposte, soprattutto basate sulle analogie con altre discipline, sia artistiche che sportive. Il motivo fondamentale, che nel caso del canto è più sviluppato che in ogni altra attività, è l'azione e reazione da parte del nostro istinto di conservazione e difesa della specie. Come è facile e intuibile comprendere, la maggior parte, se non tutti, gli organi che concorrono alla produzione della voce, hanno una primaria funzione vitale, che è quasi sempre quella respiratoria, in qualche caso altra, di cui parleremo quando analizzeremo quegli organi. Quindi siccome il canto utilizza il fiato in modo difforme da quanto avvenga nella normale funzione respiratoria quotidiana, coinvolgendo in questo utilizzo il diaframma, la laringe, ecc. il nostro istinto reagisce perché trattenere l'aria per un tempo molto maggiore rispetto ad un normale atto respiratorio può causare un danno. Ci sono poi altri motivi che fanno entrare in scena il nostro istinto. Nel momento in cui l'aria incontra le corde vocali, acquisisce pressione. La pressione si esercita di riflesso all'interno dei polmoni e si scarica sui vari muscoli che governano la respirazione, soprattutto sul diaframma. La pressione esercitata sul diaframma ne rallenta o impedisce il sollevamento, e questo, l'abbiamo detto, rientra nel prolungamento dell'atto respiratorio, ma non solo: il diaframma viene investito da un "peso" che sarà proporzionale alla tensione delle corde vocali (il che dipende dall'altezza del suono e dal registro) e al colore del suono. Come tutti i muscoli, quando sono sottoposti a lavoro, per qualche tempo, e finché il lavoro da esercitare è modesto, "sopportano", ma a un certo punto si contraggono. Così pure il diaframma quando non sopporta più il lavoro impostogli dalla pressione dell'aria, tende a reagire sollevandosi. Queste azioni e reazioni causano difetti e impedimenti alla produzione vocale. In modo assai semplice, si può dire che tutta la "battaglia" per educare la voce, giungere quindi a cantare in modo libero e piacevole, dipende fondamentalmente da questo: trovare una soluzione tra la nostra volontà di emettere una voce cantata di livello artistico e l'azione/reazione dell'istinto. Come la nostra scuola ha risolto e come tutte le altre scuole affrontano (o non) questo problema? [può anche essere un quiz, se qualcuno vuole cimentarsi... :-)) ]

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