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venerdì, gennaio 08, 2010

Annullamento dei registri

Mi si chiede di precisare meglio in cosa consiste l'annullamento dei registri, cui si accenna spesso. In particolare mi si chiede se l'annullamento dei registri elimina anche la meccanica. La risposta, in quest'ultimo caso, è no; è indispensabile, per l'emissione corretta del registro acuto, che entrino in azione i muscoli estrinseci della laringe, che inclinino leggermente la cartilagine tiroide che tende le corde. Quindi la meccanica è quella e non può e non deve essere annullata, soltanto che la sua azione non è improvvisa, a partire dalla nota di passaggio, ma è graduale. Come si è già scritto, creare questa gradualità non è per niente facile; è errato e fonte di molti difetti pensare di omogeneizzare la gamma anticipando il passaggio fin dai primi tempi di studio. I registri vanno esercitati "puri" per molto tempo, dopodiché si potrà cominciare a esercitare l'omogeneizzazione che, ribadiamo sempre, consiste nell'esercitare IL FIATO ad alimentare una corda non più del tutto convessa o del tutto tesa, ma una corda che si tende gradualmente. Quindi è importante sempre ricordare che la meccanica non è indipendente ma è interattiva col fiato; se non si è sviluppato un fiato adeguato, la meccanica non potrà mai gradualizzarsi. Per molto tempo, il sistema più semplice ed efficace, anche sul piano esecutivo, per iniziare ad omogeneizzare i registri, consiste nel ritorno oscurato. Mettiamo, ad es. di fare un esercizio sulla O sulle note: la2, do3, mi3,do3,la2, e di essere baritoni. Ovviamente il mi3 andrà eseguito di falsetto, essendo successivo al passaggio, e il do3 di petto, però solo all'andata, nell'arpeggio di ritorno (mi3-do3-la2) il do andrà mantenuto con lo stesso colore e con la corrispondente gradualità del mi3, quindi in falsetto. Addirittura si può, ed è buona cosa farlo saltuariamente, oscurare e mantenere il falsetto anche sul la2. Gli esercizi eseguiti in questo modo evitano che il suono possa andare indietro anticipando il passaggio, e contribuiscono alla creazione della corda unica.

Intanto che ci sono affronto un argomento legato sempre ai registri. Capita, soprattutto nelle donne, che quando si irrobustisce il falsetto (nella zona fa3-do4), si caschi ancora di petto, nonostante magari si faccia difficoltà a mantenere il petto nella zona più propria (la2-mi3). Questo è in genere dovuto a una serie di concause, ma principalmente alla scarsa apertura orale. Se il fiato che alimenta la corda tesa (quindi più abbondante e denso) non trova adeguato spazio di sfogo, aumenta la pressione sottoglottica, spinge cioè sulla laringe, e si entra in quella meccanica che le scuole di canto moderno definiscono "belting", e cioè una corda convessa - quindi di petto - estremamente tesa. Quindi il falsetto è bene che le donne non lo esercitino mai da sole con colore oscuro e cercando la stessa intensità del petto, perché è abbastanza facile confondersi e quindi spingere con possibili conseguenze. Per la verità, anche se di gran di lunga con minori pericoli, qualcosa di analogo può avvenire anche negli uomini. Spesso nei primi tempi il registro di falsetto può risultare impegnativo e difficile da emettere, e quindi ci si mette una forza notevole. Col tempo questa forza è sempre meno necessaria (ricordiamo che la meta dello studio è rendere il registro acuto come se fosse il centro), altrimenti anche gli uomini spingono e, anche se più difficilmente possono ricadere nel petto, possono dar luogo a difetti e stanchezza vocale.

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