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martedì, aprile 06, 2010

Ruolo della lingua

Mi vengono le convulsioni a sentire da alcuni studenti che ci sono insegnanti che chiedono di tenere la lingua rigida, di alzarla, di arcuarla, ecc. ecc. C'è veramente da inorridire. Come per tutte le parti interne, nella nostra scuola si evita in tutti i modi non solo di compiere azioni volontarie tese a dare una forma o una posizione particolare alla lingua, ma anche di togliere tutte quelle tensioni e azioni inconscie o indotte dalla reazione istintiva che possano dare a quest'organo un ruolo negativo.
La lingua deve rimanere distesa, rilassata, durante la pronuncia delle vocali A, O, U ed E larga; si solleva naturalmente durante la pronuncia delle I ed E strette. Le lingue più sottili nella pronuncia delle vocali più larghe possono formare una specie di fossetta nel centro. Nelle note più acute la lingua può anche creare una sorta di canale centrale. Sia chiaro, però, che tale forma non può comunque essere indotta con azioni volontarie. La reazione istintiva può sollevare, ingobbire la lingua, darne una forma "a turacciolo". In questi casi è assolutamente errato e persino pericoloso indurre l'allievo a tenere volontariamente abbassata la lingua (o addirittura, come ho appreso con orrore, farla tenere bassa con un abbassalingua da medici!!). Ci sono altri insegnanti che inducono gli allievi a girare la punta della lingua all'indietro. Anche questo è un consiglio orribile, ma siamo consci del fatto che in questo modo il flusso sonoro sarà indirizzato verso il palato, e quindi darà un maggior effetto di risonanza. Un trucchetto che se può accontentare sul momento chi ha fretta, non potrà certo risolvere alcun problema, se non addirittura crearne. Nelle scuole in cui si insegna a educare il fiato, a disciplinarlo giusta le regole dell'antica scuola del belcanto, il problema lingua non dovrebbe praticamente esistere. Laddove si presenti, sappiamo che sparirà man mano che la base del fiato (il diaframma) si irrobustirà. Per gli allievi che hanno avuto una cattiva educazione, e quindi le reazioni istintive agiscono sulla lingua, sarà bene rieducare il fiato, eliminando le reazioni, dopodiché potrà anche essere necessario far lavorare l'allievo con esercizi di rilassamento della lingua stessa, perché pur non essendoci più l'azione dell'istinto, possono permanere azioni automatiche della mente, e queste vanno tolte con attività mirate; se il fiato lavora correttamente questa attività non richiederà molto tempo e in breve l'armoniosità delle forme potrà riapparire.
Qualcuno, giustamente, potrà chiedere il perché la lingua deve stare in determinate posizioni e non in altre. A parte una questione di fondo, e che cioè lo strumento potrà lavorare al meglio quando tutte le sue parti sono completamente rilassate e quindi libere di collaborare con il resto dello strumento, è evidente che nella A e nella O la forma dovrà essere la più ampia, e dunque se la lingua è tesa o addirittura sollevata, il suono sarà brutto e carente. Nella I e nella E invece il tipo di suono richiede naturalmente una forma orale più orizzontale, e dunque la lingua si solleverà e allargherà leggermente ai lati; non per questo si tenderà. Essa anche in posizione più alta permarrà morbida e rilassata.

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