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domenica, maggio 30, 2010

Il piano del canto

E' proprio difficile parlare di un "piano" di canto. Alto, basso, su, giù... Quante volte dico: no, più basso, quante altre dico: butta su! Giustamente gli allievi possono chiedere: ma insomma, sto canto dove va posizionato? Allora, cerchiamo di fare, per quanto possibile, chiarezza, e dare una risposta accettabile.
Sappiamo che il canto deve porre un "polo" superiore, in antitesi con quello inferiore sul diaframma, nella cupola palatina, sopra e dietro gli incisivi superiori. Questa posizione sappiamo che tende a "salire" internamente, a causa della pressione indotta dalla risalita diaframmatica e dall'istinto. Quindi occorre contrastare tale spinta, e impedire, per quanto possibile, che la posizione salga. Questa è una necessità che può sparire anche in tempi brevi se l'educazione del fiato è ottimale. Del resto questa è la posizione del parlato, e che va seguita, quindi può essere frequente l'indicazione a tenere il piano del suono orizzontale, di fronte alla bocca o all'altezza dell'attaccatura del naso, e non più su.
Secondo punto: il polo superiore, di cui sopra, non deve mai "staccarsi" dal palato, non deve scendere. Per evitare che questo accada, soprattutto quando si passa da vocali strette e/o chiare a vocali più scure e/o ampie, si raccomanda di mandare il suono (esternamente parlando) verso l'alto, e continuare in questa procedura per tutti i suoni dell'esercizio, indipendentemente che siano note più alte o più basse. Dunque abbiamo esposto due procedure che possono essere opposte. Sono inconciliabili? Due questioni: 1) la spinta diaframmatica dovuta all'instinto deve cedere, diminuire. A quel punto può diventare più opportuna la seconda indicazione. 2) tutta la questione del "su e giù" non ha molto senso se non si risolve il problema dell'avanti. E' essenziale che il suono venga posto, oltre che verso il palato anteriore, all'esterno, fuori dalla bocca, assolutamente senza forza o spinta, ma esclusivamente dietro alla pronuncia. Fin quando questo obiettivo non viene accettabilmente raggiunto, è inutile parlare di alto e basso. Siamo in una fase in cui il fiato deve essere ancora opportunamente sviluppato. Dunque, come già ci siamo premurati di scrivere, bisogna rispettare molto i tempi educativi, e tempi diversi richiedono anche esercizi e indicazioni diverse.

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