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giovedì, novembre 25, 2010

A ciascuno il suo

A ennesima riprova di quanto già è stato scritto in passato sull'inesistenza sostanziale di un "metodo", soprattutto se inteso come manuale scritto, notavo e facevo notare in questi giorni ad alcuni miei allievi di come ho dovuto operare in modo sostanzialmente diverso passando dall'uno all'altro. In alcuni casi è necessario insistere sulla voce piena, sul parlato ostinato, in altri casi sull'alleggerimento estremo, in altri ancora su specifiche vocali...
Non può esserci un sistema di riferimento tecnico uguale per tutti, perché a seconda del punto educativo in cui ciascuno si trova, avrà necessità di determinati esercizi, e troverà maggiori difficoltà in altri. Sia chiaro, a scansi di equivoci: non sto dicendo che ognuno ha bisogno di cose diverse perché siamo diversi! In quel senso no, allora potrei dire, pur trovando superficiale questa affermazioni, che la tecnica è una sola e uguale per tutti. Però è il momento psico-fisico che è sempre diverso, e non conta solo se studia da un giorno, un mese, un anno, ecc. ma di un insieme di elementi che mettono in relazione il vissuto con le personali dotazioni e con la sfera cognitiva, nonché, non dimentichiamo, con l'intelligenza. Molti cantanti, pur non avendo uno studio straordinario alle spalle, hanno fatto carriere strepitose grazie all'intelligenza: in primis direi Domingo, ma anche la Callas. Schipa è un esempio di fortunata coincidenza di uno studio ottimo con grande intelligenza. Ovviamente dove c'è l'intelligenza c'è anche un grande passo avanti sul piano stilistico e interpretativo.

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