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mercoledì, febbraio 16, 2011

L'udito

Sarà bene ricordare che, come gli altri sensi e come la stessa voce, l'udito è "tarato" in base alle esigenze di vita contingente, il che significa che, salvo i soliti "rari casi" beneficiati dalla natura, la maggior parte delle persone sente ciò che è sufficiente per vivere e sopravvivere, e non è quindi minimamente in grado di valutare la bontà di emissione di questo e quel cantante (e la questione vale anche per tutti i rami della musica), e questo spiega sufficientemente perché anche cantanti che noi reputiamo pessimi possano assurgere a celebrità. Molti sono convinti che ascoltando molti cantanti, vuoi in disco che in teatro, queste doti si sviluppino. E' vero in minima parte; così come la voce, anche l'udito ha un margine di tolleranza che può essere sviluppato con l'impegno e quella passione che permette l'evoluzione delle proprie doti, però questo margine di tolleranza è assai ristretto. Lo sviluppo importante del senso dell'udito può solo accompagnarsi allo sviluppo della voce, perché si relaziona anche con una serie di stimoli nervosi attinenti il proprio corpo. Infatti il maestro o il cantante ben formato, non capta semplicemente il suono ma rivive il processo che porta alla formazione e allo sviluppo di esso, percependo infallibilmente gli eventuali punti di resistenza. Addirittura si colgono quelle tensioni e deformazioni non solo di tipo prettamente fisico ma anche collegate a esitazioni, timori e altre cause psicologiche. Con questo non si vuol dire che chi non ha studiato canto non possa cogliere la bravura o meno di un cantante, però i giudizi di costoro, e mettiamo in prima linea critici e giornalisti, sono sempre da prendere con ampio beneficio di inventario, e possibilmente confrontandolo con persone che sappiamo essere competenti.
Sarà bene ricordare inoltre che chi canta male sente male, o, generalizzando, ognuno sente in rapporto a come canta, quindi l'insegnante che dice "tu puoi fare meglio di me" non sa quel che sta dicendo, nel senso che è vero che l'allievo può fare meglio dell'insegnante, ma non può certo impararlo da lui. Nessuno può insegnare meglio di come sa, anche se una fortunata condizione di natura, se non avversata, può creare questa paradossale situazione, per cui anche da un insegnante pessimo può saltar fuori un cantante interessante... ovviamente non si può far conto sulla fortuna, e naturalmente il miracolo non è detto che si ripeta!

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