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sabato, luglio 09, 2011

Stadivari veri e... umani

Poniamoci una domanda: come mai parecchi secoli fa alcuni artisti (più che artigiani) liutai erano in grado di costruire strumenti, come violini, di cui non è dato conoscere ancor oggi il segreto del loro strepitoso valore sonoro? Oggi ci sono strumenti di indagine meravigliosi; siamo in grado di eplorare ogni più piccolo anfratto con telecamere e con filtri di ogni tipo; siamo in grado di analizzare persino il DNA, figuriamoci le sostanze chimiche con cui si compongono vernici e materiali utilizzati. Eppure... eppure... oggi nessuno è in grado di ricostruire uno Stradivari (o altri più o meno celebri) con la stessa abilità. Il discorso potrebbe estendersi anche a molte altre sfere dell'ingegno umano, a cominciare dai Dolmen, alle Piramidi, ecc. Allora dobbiamo convenire che se da un lato la scienza ha consentito di compiere un'evoluzione utile a tutta l'umanità, con scoperte e invenzioni che hanno permesso all'uomo di vivere meglio e più a lungo, di debellare tantissime malattie, di avere un tenore di vita più piacevole, dall'altro è stato minato quello dell'ingegno, dell'Arte, dell'intuizione, della gnoseologia. Per quanto vogliano farci credere, oggi il livello del canto è assai più basso di quello di alcuni decenni fa. Non voglio far riferimento a 2 o 300 anni, perché non c'eravamo e diventa troppo fumoso parlare riferendosi a scritti dell'epoca. Ma di cinquanta o settant'anni fa non solo esiste una documentazione assai ampia di reperti sonori anche di una certa qualità, ma ci sono ancora le persone che hanno visto e sentito. Oggi i cantanti declinano dopo 10 anni, se va bene, e hanno mille riguardi su come dove, quanto, quando...cantare. Un tempo si cantava anche tutti i giorni opere tremende; e spesso finita l'opera cantavano canzoni con l'accompagnamento del pianoforte. E, per l'appunto, la scienza medica si è evoluta enormemente, e pretende di saper tutto sulla voce. Invece non sa un bel niente, ovvero, non sa nulla su ciò che è l'Arte del canto, come non può saper nulla sulla liuteria e altri campi dove la scienza indaga, ma dove solo la genialità umana, proiettata oltre l'intenzione, talvolta può accedere.

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