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lunedì, gennaio 28, 2013

Il percorso coerente

Quando noi parliamo comunemente, fatto salve patologie o malformazioni poco frequenti, i nostri apparati (respiratorio, produttore e articolatorio-amplificante) sono "allineati", ovvero in relazione, in sintonia tra loro. Questa condizione che possiamo definire naturale, si determina nel parlato "normale" perché esigenza di vita. In questa situazione non si hanno percezioni particolari, non sentiamo la gola, non abbiamo cognizione di qualcosa che si muove, che incontra difficoltà. L'unico elemento che ci può dare qualche segnale, è il fiato, quando finisce o sta per finire. Come ho già ampiamente espresso in altri post, cambiare il parlato comune in un parlato più impegnato, può far cambiare la condizione e quindi possiamo avvertire difficoltà che prima non sussitevano. Ora facciamo attenzione: noi parlando abbiamo gli apparati in sintonia tra loro; se andiamo a lezione di canto e cominciano a dirci che noi dobbiamo prendere molto fiato e gonfiare qui o lì, noi disallineiamo gli apparati, li separiamo, perché il fiato subisce un'attenzione e un coinvolgimento fisico superiore alle necessità. Se invece di farci dedicare al parlato, ci fanno vocalizzare per tutta la lezione, nuovamente non si potrà mantenere quell'allineamento, perché non stiamo più parlando, stiamo concentrando forze, energie, e forme su uno o pochi suoni che necessitano di una organizzazione di cui non siamo ancora in possesso, per cui non è possibile che gli equilibri si mantengano. La stessa situazione si presenterà se io penso di deformare volontariamente gli spazi oro-faringei o se compio dei movimenti interni tali per cui il fiato/suono non segue più la normale linea del parlato ma altri percorsi interni. L'arte necessita di coerenza (è essa stessa coerenza) per cui la strada più giusta e semplice è quella che partendo da una situazione già corretta, perché esistente anche a livello istintivo, non modifica e non cambia repentinamente indirizzo, ma prosegue e sviluppa ciò che già esiste sfruttando le possibilità di ampliamento - intensificazione, già presenti in noi potenzialmente.

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