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sabato, gennaio 05, 2013

Le sostanze dell'arte in progress

Come ci insegnano anche le teorie filosofiche più antiche e più semplici, l'ascesa verso la spiritualità e dunque verso i livelli più elevati della conoscenza passano attraverso il raffinamento delle sostanze con cui abbiamo a che fare. Nel canto la cosa è anche più evidente e chiara che in altre discipline. La prima fase, quella che si definisce materiale (o terra), è per l'appunto quella fase in cui l'individuo deve vedersela con gli elementi più solidi e tenaci, quindi è la fase "muscolare", il periodo in cui si cerca di slegare il canto dai legami con il fisico. Purtroppo per certi versi potrei già fermarmi qui, se pensiamo che la quasi totalità dei cantanti e delle scuole di canto odierne non sono uscite da questa fase!! Non solo, ma un enorme, gigantesco, numero di queste non vuole uscire da questa situazione, che ritiene l'unica possibile e valida! Una situazione triste, se poi pensiamo che l'arte ha una valenza di elevazione per tutta l'umanità, e dunque come si può pensare che l'umanità si elevi se chi dovrebbe elevarla continua a sguazzare nel fango? La seconda fase è quella "liquida" (acqua), in cui gli elementi solidi fluidificano e permettono un passaggio più facile e scorrevole. Arrivare a questo punto, che dovrebbe essere perlomeno il livello minimo del mondo del canto, è invece già da considerare un'apoteosi! Il terzo stadio, quello aereo (aria), è - o dovrebbe essere - il più proprio e naturale sbocco. Gli elementi scorrono e si diffondono con grande facilità e non incontrano ostacoli o li superano senza problemi. I migliori momenti di Schipa possiamo identificarli in questo mondo. Esiste ancora un elemento, quello della luce (o fuoco), dove non abbiamo nemmeno più le particelle molecolari, ma è diffusione totale e totale mancanza di attrito, non solo, ma anche energia, luce, calore. Questo dovrebbe essere l'obiettivo di chiunque si accinge a intraprendere lo studio di un'arte con convinzione, volontà, passione, intima partecipazione. Quale può essere l'utilità di questo post, al di là dei soliti consigli sull'orientamento verso insegnanti e sull'atteggiamento da tenere nei riguardi dello studio? Beh, credo che in fondo non sia così difficile da intuire: al di là del tipo di esercizi e di canto che si praticano, il cercare di "fluidificare", di rendere sempre meno materiale, terreno, l'approccio vocale, sia di per sé già un consiglio semplice ed efficace, e ricordare che ciò che lo rende possibile è il nostro fiato, dunque sciogliere nodi e legacci che ci legano alla terra, per cercare di volare alti nel cielo dell'arte. Non è retorica, non sono utopie e non sono sogni. Credere e provare.

1 commento:

  1. Ho un hobby da ragazzino, l'astronomia. A parte tutti i misteri affascinanti di questa scienza, una cosa che mi ha sempre colpito è "la materia oscura dell'universo". Vi invito a leggere qualcosa su internet... io ho trovato delle relazioni davvero significative con il canto artistico....
    Nel 1933 l'astronomo Fritz Zwicky stava studiando il moto di ammassi di galassie lontani e di grande massa, nella fattispecie l'ammasso della Chioma e quello della Vergine. Zwicky stimò la massa di ogni galassia dell'ammasso basandosi sulla sua luminosità, e sommò tutte le masse galattiche per ottenere la massa totale dell'ammasso. Ottenne poi una seconda stima indipendente della massa totale, basata sulla misura della dispersione delle velocità individuali delle galassie nell'ammasso; questa seconda stima di massa dinamica era 400 volte più grande della stima basata sulla luce delle galassie.

    Come dichiarato nel 2001 al New York Times da Bruce H. Margon, astronomo all'Università di Washington: « È una situazione alquanto imbarazzante dover ammettere che non riusciamo a trovare il 90% [della materia] dell'Universo. »

    Le più recenti misure indicano che la materia oscura costituisce circa il 23% dell'energia dell'Universo e circa l'85% della massa.

    In pratica il mistero affascinante è quello di "sapere" che ci DEVE essere +massa e +energia nell'universo di quella riscontrabile, ma non si sa dove e come sia...
    Ecco, io penso che il canto abbia inizialmente un suo peso ed una sua energia, poi quando si diffonde e raggiunge livelli artistici acquista quel mistero, inizia a fondersi con un qualcosa di inspiegabile ma che c'è... che esiste!

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