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venerdì, febbraio 08, 2013

Libertà e silenzio

Così come siamo abituati a vivere nel brusio continuo, se non nel rumore - e possiamo ben dire che tutti viviamo in un ambiente rumoroso, tant'è che se chiedete ai bambini cos'è il silenzio, non è raro sentir rispondere "la paura" - e ci trovassimo per qualche ragione in un ambiente pressoché totalmente silenzioso, a parte i sentimenti che scaturirebbero, forse anche angosciosi, ci accorgeremmo di alcuni suoni del nostro corpo che di solito non avvertiamo, come la respirazione e il battito cardiaco, se non addirittura il "fischio" dei nostri nervi. Analogamente quando improvvisamente ci si trova a cantar nel "vuoto" del fiato libero, ci si accorge finalmente che si sta espirando! Anche questo può provocare angoscia, timore e disorientamento; a tutta prima si ha l'impressione di avere una sorta di "emorragia" d'aria, un consumo esorbitante di fiato; poi ci si accorge che non c'è nulla di straordinario, è una normale emissione d'aria, ma tolti gli ostacoli e le resistenze, la fluidità libera e sciolta a cui il cantante non è assolutamente abituato, anzi per la sua mente è sbagliato, creano quella sensazione (cui spesso si reagisce trattenendo) che col tempo diventerà invece fonte di enorme soddisfazione, di conquista artistica insuperabile. Un fresco, minuscolo zampillo che sgorga, defluisce si propaga e riempie l'ambiente.

2 commenti:

  1. Salvo1:34 PM

    Quant'è vero quello che affermi!
    Il silenzio ci fa paura perchè ci isola e ci lascia da "soli" a meditare, a riflettere, a sentirci. E non sempre ci piace quello che esce fuori dal dialogo (se si accetta... onestamente). Sentire le proprie sensazioni fisiche e psicologiche può indurre a scoprire cose che non vanno... accettare i "correttivi" e quindi impegnarsi con umiltà e volontà a stendere un piano, un progetto, a darsi delle priorità, non è sempre alla nostra portata anche se lo dovrebbe essere proprio perchè ci aiuterebbe a migliorare. Ma siamo proprio sicuri di volerci perfezionare? O è meglio restare così come siamo e continuare ad ingannarci con le nostre paure? Il minuscolo zampillo che c'è dentro di noi (perchè c'è davvero in ognuno di noi) è sorgente di vita e quindi il canto, proprio perchè esprime il nobile sentimento che c'è in noi (e che spesso viene confuso ahimè in debolezza, diventa di conseguenza, leggero, etereo, diffondente (si può dire?), e viaggia come se viaggiasse la nostra anima, libera, felice e finalmente priva di catene...
    Fabio, anche io nel mio picolo, mi sto rendendo conto di quanto sia difficile (da parte degli altri) accettare questi concetti, farli propri senza ingerenze esterne, senza dover dimostrare pensando solo e unicamente all'affermazione di se stessi... la cosa che mi aiuta tanto è verificare che ci sono ancora persone come te che ci credono e portano avanti con tanta fede un messaggio così fiero, nobile e carico di vera umanità.

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  2. Grazie, hai scritto cose molte giuste e che condivido in pieno. Uno dei grossi problemi della nostra società, e forse dell'umanità in questo momento, è la carenza di forza di volontà, di impegno. Trovarsi a tu per tu con un capitale, quello vocale in questo caso, finalmente libero, diventa gioia e consapevolezza di libertà solo dietro una presa d'atto di responsabilità. Questo patrimonio non è "tuo", nel senso che non serve a te, alla tua individualità, al tuo narcisismo e alla tua promozione sociale, ma deve servire a migliorare il tuo mondo, la tua sfera, e questo può comportare amarezze, delusioni, dispiaceri, perché, come hai ben delineato, non sono molti quelli pronti a confrontarsi con una situazione che richiede decisioni che partono dal tuo "io", dalla tua interiorità, e sono il "lasciapassare" per poter conquistare quella condizione meravigliosa ma impegnativa. Comunque non importa, è necessario proseguire e proporre, il livello attuale credo non possa far altro che tornare un po' a ri-umanizzarsi, perché il punto di collasso è troppo vicino. Ciao, grazie ancora.

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