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domenica, aprile 27, 2014

Decaloghi

Decalogo del buon maestro di canto del XXI Sec.:

Decalogo del NON FARE:

  1. - Non insegnare la respirazione, almeno per un po'
  2. - Non far fare esercizi a bocca chiusa
  3. - Non far premere sulla laringe, non far alzare il velopendolo, non far allargare la gola
  4. - Non fare esercizi complessi, lunghe scale e arpeggi di oltre un'ottava
  5. - Non far respirare solo col naso
  6. - Non far spingere sulla pancia o sulla schiena
  7. - Non far mettere il suono tra gli occhi, "in cupola", o nella nuca; non parlare di fili da tirare
  8. - Non far spingere da nessuna parte
  9. - Non far allargare, gonfiare, tirare, premere, girare
  10. - Parla di anatomia solo se la conosci veramente a fondo, ma solo per informazione, non per utilità pratica.
Decalogo del FARE:

  1. - Agisci su poche note alla volta, ricorda che tutto nasce dalla parola
  2. - Controlla che le spalle non si alzino, che l'inspirazione sia lenta e silenziosa
  3. - Fai esercizi semplici, ma controlla che ogni suono sia il più perfetto possibile prima di passare al successivo
  4. - Esemplifica ciò che vuoi ottenere ma non per farti ammirare
  5. - Sii paziente, elogia i progressi e bolla gli errori; l'allievo deve confidare nella tua onestà
  6. - Non guardare l'orologio
  7. - Non ti gloriare dei tuoi successi e non fare la vittima; non attaccare le altrui scuole, ma commenta costruttivamente ciò che dicono gli altri
  8. - Ascolta l'allievo e sii la sua guida esemplare
  9. - Non offendere e non umiliare nessun allievo; ogni fallimento è un tuo fallimento
  10. - Sii fermo, risoluto e padrone delle tue richieste, non permettere la pigrizia e la scarsa applicazione


Decalogo del buon allievo di canto:


  1. - Non cercare il grande suono, e fuggi il maestro che ti promette fama e celebrità, ma anche quello che non sa esemplificare ciò che vuole ottenere da te.
  2. - La voce ce l'hai già; non pensare di diventare un bravo cantante spingendola o gonfiandola
  3. - La voce e il fiato si educano e si sviluppano, non pensare che si ingrandiscano con dei trucchi 
  4. - Studia la musica, studia il testo di ciò che devi cantare, approfondisci, leggi e informati
  5. - Per qualche tempo non rifare a casa gli esercizi che fai a lezione, taci e rifletti
  6. - Ascolta ciò che dice il maestro e i suoi esempi, non essere impaziente
  7. - Non imitare, non cercare qualcosa che non ti appartiene, ma abbi fiducia in te stesso e nelle tue qualità
  8. - Quando studi da solo non ti stancare, non sforzarti, non cercare soluzioni, ma ragiona e semplifica
  9. - Per quanto sia bravo il tuo insegnante, non aver timore di provarne altri se hai dei dubbi; se ne trovi uno che ti soddisfa seguilo, altrimenti ritorna; se non ti accetta più non è un buon maestro
  10. - Non provare a studiare da solo; nessun libro può insegnarti a cantare. Se hai il canto nel cuore, nessun maestro è troppo lontano

5 commenti:

  1. Salvo1:04 AM

    Grazie Maestro. Ci voleva proprio ;-)
    Con un copia e incolla l'ho già inquadrettato e ne dispenserò in giro (se me lo permetti) della copie.
    Grazie ancora Maestro, è vero anche che per un Maestro come te che ha il canto nel cuore, nessun allievo è troppo lontano... ma ahimè per me è solo un problema di anni e non la distanza........

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  2. Salvo4:29 PM

    Inoltre, vorrei soffermarmi su due parole che hai scritto e che ho riscontrato perfettamente nel mio percorso di studi: ESEMPLIFICA e SEMPLIFICA.....
    Da fare x il maestro: Esemplifica ciò che vuoi ottenere ma non per farti ammirare....
    x l'allievo: Quando studi da solo non ti stancare, non sforzarti, non cercare soluzioni, ma ragiona e semplifica. E inoltre: non cercare il grande suono, e fuggi il maestro che ti promette fama e celebrità, ma anche quello che non sa esemplificare ciò che vuole ottenere da te.
    Ricordo una maestra in particolare, sostenitrice del famoso(?) "sono osseo" - sigh - che però quando le chiedevo di esemplificarlo faceva un mugugno incomprensibile e aggiungeva che io non potevo riprodurlo perchè ancora non avevo "stappato" - sigh, sigh - e nel contempo apriva la mandibola emettendo un suono che a me sembrava più di un distacco osseo... ma lei imperterrita aggiungeva "sentito, quando riuscirai a riprodurre questo rumore - aiutoooooo - allora saprai cantare bene!". Era la stessa insegnante dei "famosi" cucchiaini in bocca per vomitare.... Naturalmente,dopo poco, ben felicemente, l'ho lasciata ai suoi "stappamenti" e mugugni.... L'attuale maestro invece, mi ha sempre parlato della semplificazione, della propria voce che deve nascere semplice per viaggiare bene e i suoi esempi anche sul parlato mi hanno fatto maturare tantissimo. Ecco, penso proprio come asserisci tu, che gli esempi poi alla fine siano quelli che ti servono a "capire"; esempi semplici... io ho risolto la difficoltà che avevo negli acuti, non ascoltando solo gli acuti emessi dal maestro, ma soprattutto ascoltandomi e facendomi ascoltare semitonoxsemitono, sillaba e vocale, con la ricerca di una sintonia che non deve passare per lo scalino del "passaggio" ma al contrario deve essere il naturale anche se impegnativo prosieguo del semitono precedente... come un aliante che non deve fare altro che lasciarsi trasportare dalle correnti.

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    1. Giustissimo il riferimento all'aliante, che altro non è che un altro modo di definire anche il galleggiamento, e cioè fidarsi di ciò che sostiene e non costruire o creare artificialmente qualcosa che ci permetta di cantare; inutile parlare di natura e poi fare cose che vanno contro di essa. Certo bisogna considerare che per cantare a un alto livello, noi chiediamo tutto ciò che la Natura può dare, non ci accontentiamo di quello che ci fornisce quotidianamente per la nostra vita di relazione, ma vogliamo un contatto con la sorgente stessa della Natura, quindi chiediamo il massimo rendimento, e questa è una richiesta che non può essere accolta facilmente ed essere elargita a tutti, quindi dobbiamo meritarci l'accesso grazie a una disciplina che deve partire dalla nostra onestà, dalla nostra intima e seria partecipazione a una missione umanitaria (la frase può sembrare eccessiva o inappropriata, ma non è così), e non a un gioco televisivo.

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  3. Ecco, appunto.... semplicemente, si può ancora spaziare anche a 93 anni...

    http://youtu.be/Wsl52WkJgOM

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    1. Lo Forese dice poche cose, ma giuste!

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