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mercoledì, aprile 09, 2014

Repetita iuvant

Il suono che nasce fuori, nello spazio esterno, nell'ambiente in cui risuonerà, senza spinte o schiacciamenti dall'interno, è totalmente immateriale e privo di volontà produttiva, come magico. Il suono che nasce fuori, autonomo, frutto di un elevamento cosciente della qualità respiratoria atta alla vocalità artistica, crea un equilibrio e una condizione automatica di tensioni/distensioni delle pareti degli spazi oro-faringei in base alle vocali, alle altezze, ai colori, alle intensità che si vanno ad emettere. Ripeto: la vocale non è il suono; il suono così come non è musica, non è vocale! E scambiare un suono, per quanto simile, con una vocale, è il primo segnale di inadeguatezza a un canto esemplare, sia dal punto di vista uditivo che di emissione.

4 commenti:

  1. L'unica "tensione", diciamo così, dovrebbe essere quello del fiato che carezza le corde vocali, quindi esercita quella giusta pressione utile alla vibrazione delel stesse. Potremmo mai noi esseri mortali, imperfetti, "spiriti" avvolti in un involucro "fisico" e quindi sollecitato dalle diverse forze della natura, carichi delle nostre tensioni, assurgere ad una vocalità "spaziale", priva di tempo e di fisicità, dove la magia avviene perchè nulla "viene fatto" ma tutto accade perchè già esiste? I nostri suoni viaggiano già nello spazio, come in un mare infinito, percorrono già distanze siderali perchè sono portati da un vento, da un'energia invisibile che muove i pianeti e le galassie... è quello che è dentro di noi è la vera magia, l'arcano che si disvela o almeno dovrebbe nella sua "perfezione"... imperfetta ;-) o no? Grazie Fabio....

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    1. Giusto, ma faccio questo piccolo aggiustamento: già esiste in senso potenziale, cioè non esiste - o esiste perché fortunati privilegiati, ma solo un per un tempo breve - in quanto non utile e non necessario all'esistenza dell'involucro fisico, ma recuperabile e manifestabile da chiunque possieda le virtù di pazienza, dedizione, umiltà e magari anche un po' di fortuna di incontrare qualcuno che lo possa guidare in quest'avventura molto impegnativa, per quanto foriera di gioia autentica.

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  2. Quindi in definitiva, repetita iuvant, si può convincere il proprio involucro e il proprio istinto, per il raggiungimento di un benessere vero, ad impegnarsi umilmente e con disciplina ad imparare cosa "non fare"... perchè penso, per la mia piccola esperienza, che il problema sia proprio lì, imparare cosa non va fatto, cosa va tolto; se penso a tutti i pesi che avevo prima (purtroppo ho ancora qualcosina che spero di riuscire a togliere.... mentalmente mi porto addosso l'immagine di un portatore di pesi, sacchi,..). In fondo, adesso mi riesce facile concepire nel solo parlato (nel mio lavoro parlo tantissimo) l'assoluta facilità e felicità dell'emissione, la parola a fior di labbra, l'atteggiamento di "porgere la parola" e quindi proiettarla bene, spesso l'interlocutore ha una voce bassa, mal portata, adesso posso anche dire, senza presunzione, di riconoscere una voce ed anche un pò di personalità della voce... ogni voce è come se fosse una persona, almeno così mi sembra.... Ma la cosa più affascinante e il poter gestire la propria voce amplificandola, sfumandola, dandole appunto una personalità.... ed ijn questo purtroppo ho ancora delle piccole carenze. Il mio maestro dice che sono sulla buona strada...in discesa, certo sarebbe stato bello riscontrarlo anche con il maestro POGGI ;-) a cui va comunque un ringraziamento infinito

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    1. Grazie. Condivido quanto dici, mi permetto solo di mettere in guardia sulla "personalità" della voce; penso che tu l'intenda giustamente, ma attenzione perché sento molti, soprattutto attori, che diventano narcisisti anche della propria voce parlata (voce "bella") e finiscono anche in quel caso per farne come un pezzo a sé stante, come qualcosa di esterno da esibire e sfoggiare, e non come il sé stesso che si svela nudamente. Sulla parola non posso che approvare, dicendo, però, che è concetto tremendamente difficile nella sua semplicità e si può capire solo quando si conquista o grazie a esempi illuminanti. Ciao.

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