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martedì, novembre 25, 2014

Della virtù com'aquila sui vanni m'alzerò

Si lavora sulla tecnica canora ponendosi, nel migliore dei casi, su due piani: il centro vocale, detto "registro di petto", e la zona acuta, detta falsetto o testa. In molte scuole e teorie si fa riferimento a una zona di transizione detta "mista" (più che altro nelle donne). Poi per anni e anni si lotta con il passaggio di registro. Questo lo potremmo definire: il mondo piccolo, il regno della contingenza, delle necessità pratiche, del minimo indispensabile. Il salto consiste nel considerare che si può superare questa condizione per elevarsi a una regione superiore, quella del canto artistico, dove questa condizione contingente viene lasciata alla sua funzione di necessità fisiologica e di relazione quotidiana mentre il cantante che vuole elevarsi, grazie a un specifica disciplina respiratoria artistica, scoprirà che la vocalità va oltre questi due registri, si proietta verso la conquista di una "nuova" corda, una corda unica, senza passaggi, senza salti, senza scalini. Questa corda è davvero oltre, nel senso che sembra di dover "passare" a un ulteriore registro, quello della purezza, dell'assenza di materia, di ostacoli, di resistenze e attriti. Questo richiede naturalmente un consumo d'aria e un equilibrio fonico inimmaginabili; richiede molta fiducia, coraggio, volontà. Ma tutti ci potrebbero arrivare.
Il mio maestro mi faceva spesso cantare l'aria dell'Ernani "Ah, de' verd'anni miei", e mi spiegò che quella parola, credo ignota anche alla gran parte dei baritoni che l'hanno più volte cantata, i "vanni", indica la parte più estrema delle ali dell'aquila. Allora, cantanti, allievi, anche voi insieme alla vostra voce spiccate il volo, abbiate coraggio e virtù, ed elevatevi ed elevate la vostra voce spianata come le grandi ali dell'aquila e non richiudetele, ma percepite l'aria che sorregge voi come la vostra vocalità pura e libera, e abbandonate le sciocche, banali e effimere velleità del canto materiale e muscolare, incomprensibile e rumoroso. Dite e fondetevi con la grande musica che fu scritta insieme alle parole.

PS: noto che spesso c'è la tendenza da parte degli allievi a far convergere le vocali - compresa la I - nella parte centrale della bocca. In questo senso ben venga il sorriso che aiuta a distendere e orizzontalizzare (con le dovute cautele). Allora, in riferimento al tema, librare la voce con le ali aperte, divergenti, e nel cielo libero.

1 commento:

  1. Salvo2:30 PM

    Bellissimo... alzarsi sulle ali e fluttuare lasciandosi trasportare dall'energia intrinseca.... senza bisogno del vento

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