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mercoledì, dicembre 24, 2014

La realtà sostenibile

Se pensiamo a come potesse essere la vita qualche millennio fa, c'è sicuramente da perdere la testa! Ogni genere di difficoltà esisteva ed era terribile da superare, ammesso che la si superasse, e ogni difficoltà, per quanto piccola, era grande! Quale poteva essere una possibile strada per alleviare gli aspetti più crudi? Avere il potere. Il potere ti dava la possibilità di avere servitori, persone e mezzi che si prendevano cura di te e cercavano velocemente delle soluzioni. A volte questa strada finiva male comunque, anche molto male, però intanto per un certo tempo le cose si erano messe bene. Dall'altra parte abbiamo avuto persone che non hanno cercato il potere, anzi l'hanno disdegnato, ma sono vissute bene lo stesso, anche a lungo. Intanto l'umanità si ingegnava per cercare tutte le possibilità di rendere la vita più... vivibile, cioè uscire dal dolore, dalla sofferenza, dalle pene soprattutto fisiche. Con il miglioramento delle condizioni di vita e quindi un maggior benessere diffuso, è un po' diminuita la necessità del potere. La necessità, sì, ma non il desiderio! Benché tutto si muova in un'ottica di maggior equilibrio, ognuno di noi, sotto sotto, aspira a non dover più andare a pagare le bollette, a svuotare la spazzatura, a imbiancare, ad aggiustare il rubinetto, tagliare l'erba,... andare al lavoro! Si lavora un tot di anni e l'argomento più battuto è: quando vai in pensione!! In questi ultimi anni non so quante volte me l'avranno chiesto, e detto di loro. Ma tutto questo discorso a cosa fa riferimento? Alla realtà! La verità è che quando l'umanità, per lo meno quella cosiddetta occidentale, ha cominciato a vivere con un tenore (non cantante) più elevato, ha cominciato anche a uscire dalla realtà. E' bastato un po' di benessere affinché si cominciasse a delegare tutto il delegabile. La donna delle pulizie, gli spazzini, l'imbianchino, l'idraulico... tutte persone che lavorano (ma a costi sempre più alti, perché sempre più indispensabili) ma soprattutto che ci tolgono le afflizioni quotidiane. Questo èleva sempre più il potere del denaro, perché è grazie ad esso se possiamo vivere in questo livello più piacevole, però questo ci porta in una dimensione sempre più finta, surrogata, e ci porta a disconoscere, cancellare quel mondo vero che ci sta dietro, e nel quale alcune volte, sempre di più, si precipita con grave cruccio e che porta spesso all'omicidio e al suicidio, perché insostenibile, in quanto non voluto. Mi è capitato diverse volte di sentire notizie ai TG di uomini o intere famiglie distrutte per un problema economico temporaneo. Famiglie ritenute "normali", anzi buone, virtuose. Ma impreparate, avulse completamente dalla realtà, illuse dalla possibilità di una vita sempre come sospesa in una dimensione piacevole e confortante. Basta un errore e il disastro si compie.
Ma questo come e cosa c'entra nel blog sul canto? C'entra eccome! In fondo la questione non è molto diversa; la voglia di possedere un talento straordinario, ci porta a perseguire strade di ogni tipo, a dar retta a "maghi", illusionisti, dulcamara d'ogni tipo, pur di poter sperare di avere una voce grande, estesa, agile. Tutte le donne vorrebbero essere la Callas, magari con qualche difettuccio in meno e qualche cosa in più (ad es. una voce più bella) e tutti i tenori Del Monaco o Corelli, i baritoni Bastianini, i bassi Siepi. Alcuni, dotati naturalmente, riescono ad esprimersi con caratteristiche non indifferenti, ma tante tante volte questo desiderio-sogno di una leggendaria, mitica condizione d'altri tempi, li porta a rendere molto meno, a non esprimere realmente le proprie potenzialità, a inquinare, guastare, sporcare quel patrimonio che con più umiltà e capacità di controllo, soprattutto mentale, psicologico, potrebbe portare a risultati straordinari. Anche qui, purtroppo, la caduta nella realtà comporta depressioni dolore, abbandoni, miseria. Esiste anche chi continua a vivere nell'irrealtà, illudendosi di riuscire a ingannare tutti e pervicacemente continuare a gestirsi in un mondo parallelo, grazie al mito, all'aura creatasi con la celebrità, la popolarità. A volte riescono anche a farcela, ma, potremmo dire, a quale prezzo? Beh, non è buona cosa giudicare, quindi ognuno si gestisca come meglio crede, ma il mio stimolo natalizio, sperando di non aver intristito nessuno, è rivolto soprattutto ai giovani e a chi sta iniziando un percorso di vita: cercate di conoscere, vivere, sostenere la realtà. Se lo fate fin da subito potrete camminare con più fiducia, con i piedi per terra, con la certezza che sarà dura, ma non cadrete nella sofferenza e non ci porterete le persone a voi care. Anche il vostro canto dovrà essere ispirato alla realtà. E' vero che il teatro è finzione, ma per poter essere arte deve risultare vero! Quindi più la vostra linea musicale e testuale sarà indirizzata al vero, al reale, più conoscerete la gioia, e soprattutto la farete conoscere agli altri, e questo è il vero successo.

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