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lunedì, dicembre 01, 2014

Senza massa...

Come può un fotone proiettarsi alla massima velocità possibile? eliminando la massa. E' una disquisizione puramente filosofica, o mentale, ma comunque importante. Quello che appare dalla pubblicistica sul canto degli ultimi anni, riguarda considerazioni sul suono vocale inteso come una massa mobile (metti qui o là, spingi, tira, alza, premi, gonfia, allarga; quando non è rivolto al suono è rivolto ai muscoli, il che è forse persino peggio). Questo ha un fondamento di verità, perché il suono è una massa, e come tale ha un peso. L'errore che si fa, comprensibilmente, è il tentare di muovere, di gonfiare, di proiettare, ecc., questa massa, la quale non è la voce, ma è solo sé stessa (suono), e il suo ruolo si esaurisce nel contrapporsi alla massa aerea che la produce. Questa contrapposizione, come già illustrai ne "le masse contrapposte", determina quell'equilibrio pneumofonico che permette quel galleggiamento laringeo grazie al quale si elimina ogni fatica e consente al cantante di parlare intonato. La concentrazione, la volontà del vocalista cantore, deve orientarsi verso un altro obiettivo, che è rappresentato dalla pronuncia che si forma esternamente, e quindi si può avere (non necessariamente, meglio se non c'è) la sensazione di avere due elementi aventi tra di loro una relazione ma allo stesso tempo distanti e indipendenti, cioè la parola, fuori-avanti, e il suono, interno (sensazione che dovrà sparire totalmente, a favore unicamente della parola)
E' bene ripetere e precisare che sulla punta, all'esterno, non ci sta "un" suono, ma solo la pronuncia più esatta e corretta, che richiede una costante e ben dosata alimentazione, la quale non può essere determinata dal cantante, ma è implicita nella produzione stessa e andrà perfezionata con l'esercizio, grazie all'esempio e ai suggerimenti del maestro. La questione fondamentale, però, resta quella della massa. Il movimento della massa è causa del sollevamento del fiato dalla propria base, quindi lo spoggio, ovvero la cosiddetta "cucchiaiata", cioè il "giro" in zona oro-faringea, che provoca indietreggiamento, opacizzazione, ingolamento. A parte il parlare avanti, fuori, potrà giovare proprio il ritenere che la giusta vocalità sia "senza massa", quindi senza peso, e grazie a questa assenza materiale possa scorrere, fluire, spandersi, nell'ambiente circostante a grande velocità, correre, ma anche riempire e incantare, come un sottile ma inebriante profumo. In fondo è sempre un volare, come ho già espresso nel post precedente.

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