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domenica, agosto 30, 2015

Cantare col tappo

Alcune settimane fa, di fronte a una allieva che stava cantando con particolare piacere, sicurezza e fluidità, ho espresso il mio compiacimento e le ho chiesto se stava realizzando di cantare in libertà. La sua risposta è stata: "è un grande piacere, finalmente, cantare con questa libertà; fino a poco tempo fa mi sembrava di avere un tappo". Mi sono subito scritto questa risposta, perché il mio pensiero è andato subito con la memoria a migliaia di cantanti che, veramente, cantano "col tappo!". E' verissimo, voi sentite un essere umano che tenta, più o meno disperatamente, di cacciar fuori dei suoni, ma ostacolato, per l'appunto, da una sorta di tappo che blocca, frena, rallenta, il flusso sonoro; per ovviare a ciò il soggetto non vede altra possibilità, in molti casi inconscia, di premere, spingere, oppure tentare di "dribblare" con passaggi "dalla maschera", dal naso, dagli occhi, dalla fronte, dalla nuca, dalla calotta cranica, ecc., senza rendersi conto che non dribbla un bel niente, la voce continua a rimanere impedita nella sua vera esternazione e quindi l'essenza vocale, la verità in essa contenuta, prosegue nel suo occultamento. La gente potrà bearsi forse di suoni "belli" esteriormente, ma di una bellezza costruita, artificiale, ingannevole. Se la parola non raggiunge il cuore dell'uditore/spettatore, non ne muove la coscienza, gli affetti e i sentimenti, ma, nel migliore dei casi, solo le semplici e superficiali emozioni, non avrà compiuto alcunché di artistico. I signori insegnanti di canto prima o poi cominceranno a realizzare che non otterranno niente di elevato artisticamente se non la smetteranno di chiedere agli allievi: esercizi a bocca chiusa, movimenti laringei, movimenti palatali, inspirazioni esagerate e/o col solo naso, scale e arpeggi di lunghezza inusitata, e, per contro, non cominceranno a chiedere: esercizi sulla parola semplici, sinceri, diretti, vocali purissime, critalline, mediate da sentimenti di ingenuità, stupore, meraviglia, dolore, ecc.? In piemontese c'è una frase divertente: "gaute sa nata"; vuol dire, appunto, togliti quel tappo! Lo si dice ai ragazzi o alle persone un po' imbranate o addormentate, per dire: "svegliati, datti da fare e renditi conto dove stai". Per l'appunto, non solo gli allievi, anzi, loro meno di tutti, perché in genere sono le vittime, ma coloro che hanno la pretesa di insegnare, si sveglino e si rendano conto di vivere in un mondo fasullo, privo di fondamenti, di risposte, di senso artistico; non dico che devono credere a ciò che dico o scrivo io, ma non si accontentino di fare quello che hanno sentito, che tutti fanno, che "credono", non cedano alla pigrizia mentale; si mettano in gioco e non abbiano timore di perdere autorevolezza. In genere l'autorevolezza di molti insegnanti è autoritarismo, "io sono il maestro"... bene, giusto, ma sai rispondere a tutti i "perché" fino a dare una linea complessiva unitaria alla tua azione didattica? Se non è così bari anche con te stesso, e quindi nascondi la tua coscienza. Togli il tappo anche a lei, se ne hai la forza e il coraggio, per una vita più vera e illuminante!

4 commenti:

  1. Il succo è tutto lì: coraggio, coscienza e una VERA vita non stereotipata.... il comune senso dell'adeguamento......
    Quanti pseudo insegnanti dediti all'autoincensamento senza dimostrare, come dici bene, nulla e senza accettare umilmente che anche loro possono ricercare il senso artistico senza vergognarsi di accettare i propri limiti anche didattici.....
    Ancora una volta la tua trasparenza lascia "estasiati".
    Fabio, puoi dirmi cosa ne pensi?:
    https://youtu.be/fay_-3WnlQU?list=PL7LHtS-dgdoI59lRqufU83YJdch8ax1ZQ

    Qui ci sono molti pareri contrastanti ma vorrei sentire il tuo. Ed a proposito della "nasalizzazione" c'è qualcuno che asserisce che più che la ricerca della strada nasale c'è una conformazione morfologica del naso che contribuisce al suono "nasale"...... Che ne pensi? Grazie

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    1. Grazie sempre Salvo per i tuoi interventi. Sabbatini fu ritenuto per alcuni anni uno dei migliori tenori contraltini del mondo. In particolare fu il pupillo di Celletti che ne fu anche insegnante. Cosa possiamo sentire dalla registrazione, ad onta di tutti i commenti entusiasti? Una voce col tappo! Già solo l'attacco mi ha inorridito; voce del tutto compressa in gola; nell'arco di tutta l'esecuzione (fin dove ho potutto, perché a un certo punto ho dovuto spegnere) ha la piena sensazione che la laringe sia bloccata; i suoni sono artificialmente scuriti (anche a causa della posizione bloccata della laringe). Si sentono un po' di naso ma soprattutto gola. Impossibile ascoltare con piacere e soddisfazione, per quanto si possa definire un'esecuzione accettabile.
      Non sono d'accordo sulla conformazione morfologica, a meno di una conclamata patologia palatale. Il motivo fisiologico può stare nella debolezza diaframmatica e quindi respiratoria, che è sempre recuperabile.

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  2. Salvo1:48 PM

    Grazie a te.
    Pare che abbia lasciato per continuare come direttore d'orchestra, ma già negli ultimi tempi la sua voce era diventata a tratti ancora più sgraziata e forzata (in effetti se si ascoltano le ultime registrazioni si avverte il peggioramento). Sono d'accordissimo sul "tappo laringeo", in effetti ho postato questo link proprio perchè a me ha dato subito l'impressione di una non fluidità del fiato e della pronuncia ma un "immascheramento" forzato, una canalizzazione muscolare, una artificiosità ricercata al fine di scurire per portare "un suono" e non il fiato. La pronuncia non è fuori, non è avanti, al contrario sta tutta in gola, a svantaggio di un canto "stappato". L'attacco è artificioso, quasi a voler dire "adesso ti pronuncio così per farti capire che sono un grande tenore!". Anche qui secondo me la fa da padrona l'immagine, l'essere, un pò la prosopopea e l'arroganza di dimostrare quanto si è bravi! E purtroppo il successo arriva..... ma questo è un altro discorso!

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  3. Illuminating post. Thanks!

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