tag:blogger.com,1999:blog-37431600.post5445620352590602682..comments2024-03-28T11:20:09.180+01:00Comments on Arte del canto: La famafabiohttp://www.blogger.com/profile/12224065853060577230noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-80164523300422238232016-03-01T00:33:03.374+01:002016-03-01T00:33:03.374+01:00Be' parlando di canto il binomio musica-testo ...Be' parlando di canto il binomio musica-testo è inevitabile (il canto E' binomio di musica e parola, qualsiasi canto, mica solo l'opera), ma non è questo il punto che sollevavo. E' chiaro e pacifico che l'opera abbia prodotto grandi capolavori (Mozart e Rossini su tutti, a mio avviso), non voglio certo negarlo. Volutamente esagero, da amante dell'opera quale anche io sono mi permetto un po' di bistrattarla. Ma è innegabile che il culto del suono tonitruante, del "vocione", delle bellurie vocali fini a se stesse, sia stato un portato dell'opera e non di altri generi. Non parliamo poi delle dinamiche sociali e carrieristiche di stampo più o meno mafioso che si sono sviluppate attorno all'ambiente teatrale. Fermo restando che io di scene, costumi, regie e tutto il resto farei più che volentieri A MENO! Su un altro punto insisto: l'oratorio a differenza dell'opera seria seicentesca e settecentesca non è affatto un susseguirsi di arie solistiche e recitativi, in quanto nell'oratorio ci sono anche cori e ariosi, il che non è cosa da poco! Se parliamo dei secoli XVII e XVIII la produzione di musica vocale non operistica non è affatto trascurabile come quantità e soprattutto trovo sia parecchio più stimolante musicalmente. Per fare qualche nome: Monteverdi, Carissimi, Charpentier,Schütz, Purcell,l'Handel non operistico, ovviamente Bach (quale opera del primo Settecento regge il confronto con la teatralità e la profondità psicologica delle sue due Passioni?). Francesco N.https://www.blogger.com/profile/14868353713159125277noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-21099374266193391962016-02-29T17:57:09.064+01:002016-02-29T17:57:09.064+01:00Il tuo commento richiederebbe molto spazio di rifl...Il tuo commento richiederebbe molto spazio di riflessione. Diciamo, in sintesi, che secondo me tu hai ragione, ma col senno del poi; anche altre manifestazioni artistiche, come la danza e la prosa, hanno avuto nel tempo un percorso parallelo all'opera, ma non hanno subito danni consimili, e in fondo, specialmente il teatro di prosa, poteva avere molta più popolarità, invece il binomio musica-teatro-testo ha vinto la gara, ahinoi, con alcune conseguenze non di poco conto. Però non concordo su quasi nient'altro. L'opera ci ha dato capolavori strordinari. Oratori, se escludiamo Bach, qualcosa di Vivaldi, Haendel e Scarlatti, non si può pagargonare alla quantità di meravigliosa musica operistica prodotta. E poi pure l'oratorio è una sequela interminabile di recitativi e arie, pur esse talvolta soporifere, e dove i danni direttoriali e canori sono parecchio avvicinabili a quelli operistici, anche senza la stessa popolarità.fabiohttps://www.blogger.com/profile/12224065853060577230noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-63128547880681495832016-02-29T13:18:01.388+01:002016-02-29T13:18:01.388+01:00Da tempo vado sostenendo che la prima causa della ...Da tempo vado sostenendo che la prima causa della decadenza del canto è... l'opera stessa. Di solito quando me ne esco con questa affermazione vengo deriso e preso per pazzo. Ma non scherzo affatto: fu con l'apertura dei primi teatri pubblici, nel Seicento, che in Italia la musica, il canto, il talento dei compositori, iniziarono ad asservirsi a ragioni di botteghino, a dover sottostare a convenzioni legate al genere, nonché ai capricci dei divi da palcoscenico. Se il canto non fosse mai uscito dalle chiese, dagli oratori, dalle corti nobiliari, o dagli ambienti domestici e famigliari, sarebbe stato un gran bene. Il teatro ha corrotto e depravato tutto: ivi è proliferata l'esibizione edonistica di virtuosismi fini a se stessi, il machismo vocale a discapito della parola, la fanatica adulazione dei divi da parte dei loggioni, per non parlare dei costi esorbitanti per mandare avanti il carrozzone e oggi dell'odioso fenomeno del teatro di regia (a morte). Io sinceramente trovo cento volte maggiore soddisfazione e appagamento spiriturale dall'ascolto di un madrigale, o di una cantata sacra, o di un oratorio, che non dall'ascolto di una soporifera opera seria con ripetitivo alternarsi di recitativi secchi e arie con da capo.Francesco N.https://www.blogger.com/profile/14868353713159125277noreply@blogger.com