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sabato, marzo 06, 2021

Meglio se non leggete...

 Se leggete questo post è perché alla fine avrò deciso di pubblicarlo, nonostante la forte ritrosia, per diversi motivi, che capirete. 

Questa scuola di canto non è una scuola qualunque; qui non stiamo nella scia del meccanicismo che impera, siamo decisamente in contrapposizione al 99% dell'insegnamento e dell'estetica vocale odierna. Come sa chiunque abbia un po' frequentato la scuola o anche solo letto un po' di questo blog, sa che c'è una gnoseologia di fondo, diciamo una filosofia, per semplicità. La qual cosa vuol dire che non abbiamo solo un interesse univoco e un po' "arido" nei confronti del canto, della lirica, della vocalità. Così come riteniamo fortemente errata la propensione medica a "dividere" tutto, fino agli specialisti del dito della mano (un paradosso ma non tanto), puntando invece a una sana medicina verso l'olismo, cioè il vedere sempre l'unità organica, la nostra conoscenza musicale e vocale punta all'UNO. Uno, non solo della voce, ma intanto voce, musica, testo, quindi cultura musicale, cultura letteraria e teatrale, scienze, arti... ecc. Così come le note non hanno senso se prese individualmente o a piccoli gruppi, anche il canto, seppur in una visuale artistica, non ha senso individualmente. Allora, come gli antichi atenei, come le botteghe d'arte del Rinascimento, o come dicono anche solo i proverbi (mens sana in corpore sano), possiamo noi pensare di fare buona musica, buon canto e buona vita se ci allontaniamo da principi basilari di salute e moralità. 

10 commenti:

  1. Anonimo4:27 PM

    Caro Fabio, grazie di risvegliare le nostre coscienze. La salute e la moralità sono legate? Io credo che la principale causa dei nostri vizi sia proprio il fatto che pensiamo che in fin dei conti, quello che facciamo è relativo solo a noi stessi e siamo solo noi a pagarne le conseguenze, salvo poi arrabbiarci col mondo quando ci viene a chiedere il conto, come le lenticchie di Esaù che ci appagano sul momento, ma per un effimero piacere ci vendiamo la primogenitura. Ma c'è un significato molto più alto delle nostre azioni, che non vediamo e che contribuisce a rendere il mondo migliore o peggiore, a seconda se cediamo alle tentazioni oppure no, anzi "migliore" non mi piace perchè sembra moralistico, direi più "felice", più rivolto verso il bene e la bellezza. La musica è un enorme contributo alla bellezza, come l'arte in generale, ma dovremmo riflettere: qual è la vera ricerca dell'artista? l'applauso (appagamento del nostro ego, come gli zuccheri)? O c'è una tensione spirituale che ci spinge al bene?

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    1. Grazie per il tuo commento, molto appropriato.

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  2. Anonimo12:09 AM

    Temo di più la pasta della carne.

    La gente - questo per me è lo scandalo - si imbottisce di farmaci: impariamo fin da giovani a farne a meno. Basta ipocondrie, fidiamoci del nostro corpo, delle nostre cellule, della nostra chimica naturale, non inquiniamola con sostanze, non alteriamo l'equilibrio di natura.

    L'alimentazione è importante ma non è il solo fattore determinante della salute. E poi non dimentichiamo che l'uomo è sopravvissuto nei millenni adattandosi a mangiare cose diversissime.

    Francesco N.

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  3. Temi di più la pasta... in quanto? Qui non si tratta di sensazioni, ma di sostanza. La carne fa male perché l'organismo umano non è fatto per cibarsi di carne; la sola digestione consuma più calorie di quante ne immetta, ma oltre a ciò rovescia tossine e acidi che si accumulano nel corpo. Lo stesso dicasi per latte vaccino e latticini. La pasta comune non fa molto bene, meglio se integrale. L'alimentazione non è importante, è FONDAMENTALE e DETERMINANTE per la salute. Pensare che le abitudini possano aver cambiato qualcosa nel nostro organismo è illusorio; sappiamo che non è cambiato niente in milioni di anni, per cui non è lui a piegarsi ai nostri capricci, ma siamo noi che dobbiamo rispettarlo tornando a uno stile alimentare e di vita più pertinente e sano.

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  4. Anonimo8:12 PM

    Popolazioni tra le più longeve al mondo vivono di pesce. La Sardegna, isola di pastori e pescatori, è la regione italiana con più centenari. La pasta, il pane, la pizza, il riso, a parte che crudi non sarebbero neanche commestibili, personalmente mi gonfiano, mi costipano l'intestino, mi procurano digestioni pesanti, lentissime, una stanchezza e sonnolenza diurna intollerabili. Ma pensiamo all'esplosione dei casi di celiachia. Mai un pezzo di carne, salvo cotture grasse e sporche, mi ha minimamente appesantito lo stomaco! A differenza di cereali e legumi.

    L'alimentazione è importante, ma ripeto, per sopravvivere in passato ci si è dovuti adattare a ricavare sostentamento da qualsiasi cibo.

    Oltre all'alimentazione c'è l'aria, il sole, il moto, e pure i pensieri, che hanno un potere autocurativo o autoammalante da non sottovalutare.

    Francesco

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  5. Condivido pienamente l'ultima tua frase... non tutto il resto.

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  6. Anonimo12:49 PM

    Parlo del mio vissuto: so che effetto mi fa un piatto di pasta o una pizza la sera! Li mangio, anche se non tutti i giorni, perché se vivessi solo di frutta, verdura e di qualche proteina animale, nel giro di un mese sarei anoressico. Francamente trovo pericolosi gli assoluti quando si parla di alimentazione. Ho vissuto alcuni anni praticamente da vegetariano, ma il corpo mi ha dato segnali seri e inequivocabili che gli mancava qualcosa, e parlo di malori e svenimenti non di bazzecole. Si ragiona poco sulle quantità, sulla qualità, sul come si debbano mangiare gli alimenti, in che ordine, in quali abbinamenti. La frutta e la verdura hanno la loro stagionalità: a parte qualche mela o kiwi, l'inverno alle nostre latitudini non è la stagione della frutta, e non ha senso se vogliamo adottare una filosofia "naturalistica" mangiarne di importata. Oltretutto la frutta ci riempie di acqua di cui con il freddo invernale non abbiamo tutto questo bisogno, a meno che non vogliamo correre al gabinetto ogni dieci minuti. Le verdure, indispensabili ovviamente, crediamo che bastino per reggersi in piedi, lavorare e superare i mesi freddi? I legumi da crudi non sarebbero commestibili. Il fuoco quindi è indispensabile. Così come svariati alimenti che ci hanno garantito apporto calorico nei secoli.
    Poi c'è il discorso della b12, che vegani e vegetariani devono assumere con integratori, ma è un discorso lungo... bisognerebbe dire che la frutta, la verdura, ma anche la carne, non sono più quelle di una volta, causa metodi di coltivazione e conservazione che la impoveriscono drasticamente di nutrienti. Bisognerebbe farsi l'orto, il frutteto, allevarsi le galline per avere qualche uova, le capre per il latte (crudo)... quanto alla carne, un tempo si mangiava solo nei giorni di festa. Ma era una vita diversa. Lo stress che l'uomo moderno deve sopportare per tirare a campare, probabilmente impone un regime alimentare diverso, a lungo termine dannoso? Facilmente. Ma allora il punto sarebbe reimpostare tutto il sistema di vita che abbiamo eretto.

    Il covid. Premessa: al mondo si muore, facciamocene una ragione. I nostri vecchi anche senza covid stanno in condizioni pietose, nelle vene hanno più farmaci che sangue. Siamo un popolo di drogati, iniziamo a impasticcarci fin da bambini con tachipirine e aspirine per finire con psicofarmaci e pastiglie di ogno tipo con l'avanzare dell'età. Alcol, fumo, bibite zuccherate, carne di maiale conservata, barbecue, dolci, pasta e pizza ci hanno reso obesi, panzoni e diabetici. L'influenza ogni anno, da sempre, miete decine di migliaia di vittime tra la popolazione anziana. Le domanda che mi pongo è: se l'epidemia fosse stata tenuta in gran segreto, se i telegiornali non ne avessero parlato e tutti avessimo continuato la nostra vita normalmente, senza la paura e la tensione che stiamo sopportando; se medici e ospedali avessero fatto il loro lavoro come ogni anno senza seguire procedure rigide imposte dall'alto poi rivelatesi scorrette, le cose come sarebbero andate? Sono convintissimo che non sarebbero andate diversamente da come andavano ogni anno.

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  7. Del primo commento non condivido pressoché nulla. Secondo me hai informazioni molto sbagliate e pregiudizi. Amen. Sul secondo commento, condivido sicuramente la prima parte, ma non la seconda. Quando i pronto soccorso si riempiono di gente, c'è poco da fare, prende il panico e tutto il resto di conseguenza.

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  8. Anonimo1:30 PM

    Quali sono le informazioni sbagliate? Legumi e cereali senza il fuoco deprecato nel post non sono neanche un cibo: crudi sono antinutrienti, indigeribili, dannosi, immangiabili. È forse questa un'informazione sbagliata?! Escludendo tutto ciò che deriva da animali, in inverno dovremmo vivere di... foglie? Di erba? Quale frutta dovremmo mangiare in inverno? Dove sono le piante piene di frutti in questo periodo? Ciò che dico non lo dico per "informazioni" sentite dire o lette qua e là, ma parlo della mia esperienza, valida per me, per il mio intestino. Non dimentichiamoci che viviamo in simbiosi con un sistema microbiotico che popola la nostra pelle e il nostro tubo digerente, alcuni studiosi arrivano a considerare questo microbiota come un vero e proprio organo, e non è detto che sia uguale per tutti, anzi sicuramente è diverso per ciascuno, e anche questo determina le nostre soggettive preferenze o idiosincrasie per determinati cibi. Io sono stato per anni mangiando quasi zero carne. Quantità abnormi di frutta e verdura. Penso mi abbia fatti molto bene in termini depurativi, ma alla fine ho dovuto fare i conti con una forma di stanchezza cronica, e addirittura alcune crisi respiratorie. Per non parlare delle minzioni frequentissime, tanto che recarmi in un qualsiasi posto diventava un grosso disagio se non c'era una toilette immediatamente a disposizione. Qualsiasi informazione io possa leggere, nulla cambia la realtà del mio personale vissuto. Poi se altri riescono a vivere di vegetali, tanto meglio per loro. Io l'ho fatto per un periodo, ma ho dovuto modificare.

    Le terapie intensive e i pronto soccorsi si intasavano ogni inverno già prima del covid, basta andarsi a leggere i titoli dei giornali delle annate precedenti il 2020, ampiamente disponibili sul web. Se crediamo che il fine di tutta questa assurda faccenda sia tutelare le nostre vite siamo degli ingenui. Siamo nell'era del turbo capitalismo, è il denaro, l'economia, le borse a dettare legge, non certo la nostra salute di cui non importa un cavolo a nessuno. Io devo indossare una maschera davanti a bocca e naso per otto ore al giorno: sarebbe questa la tutela della salute? Mal di testa, affanno respiratorio, la mia stessa aria viziata che mi ricircola nei polmoni per otto ore. Ho sentito esperti parlare di come l'altissima concentrazione di anidride carbonica reinalata con le mascherine provochi acidificazione del sangue e della bocca, con aumento di patologie dentarie e predisposizione a tumori. Fanno mettere le mascherine anche ai ragazzini a scuola. Davvero crediamo che chi tira le fila di questo sistema, se ne freghi minimamente della nostra salute?

    Con questo chiudo, non è mia intenzione insistere per fare polemica. Anzi potevo evitare di commentare dall'inizio, ma tant'è.

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  9. Se fosse vero quanto scrivi, una volta, quando comunque la carne era costosa e non tutti potevano permettersela spesso o del tutto, la gente sarebbe morta di fame! Non esistono i cachi? i cardi, i carciofi, l'uva, i cavoli verza? Ma poi c'è l'importazione, c'è la frutta secca, noci, nocciole, mandorle, castagne, pomodori secchi o conservati in altri modi, le confetture... Comunque la questione non è solo ciò che si mangia, ma come! I problemi che rappresenti non sono stati legati al cibo in sé, ma al modo di assimilarlo. Bisogna comunque rifarsi a persone molto preparate che ti sanno dire i cibi nei vari momenti della giornata, e soprattutto le combinazioni. Comunque, come avevo già scritto: amen, ognuno è artefice del proprio destino, e della propria salute. Però leggendo poi la seconda parte, mi viene da dire: quello che dici, che è profondamente vero, vale anche nella prima parte, ed è ciò che ho scritto, almeno nelle intenzioni, nell'articolo; la salute, oltre che l'alimentazione, è un business, quindi siamo spinti da ogni parte verso determinati cibi, perché "servono" in vari modi. Perfino riviste e rubriche ecologiche, salutari, ecc., non fanno che spingere in certe direzioni, perché sono quelle che alimentano i mercati, e noi ci assoggettiamo, come voleva essere la sostanza del post.

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