tag:blogger.com,1999:blog-37431600.post6457631879434090830..comments2024-03-28T11:20:09.180+01:00Comments on Arte del canto: Anche questo forse è meglio saltarlo...!fabiohttp://www.blogger.com/profile/12224065853060577230noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-61971317198694555992021-03-28T14:38:42.894+02:002021-03-28T14:38:42.894+02:00Ti ringrazio molto per questo eccellente intervent...Ti ringrazio molto per questo eccellente intervento, molto intenso. Grazie!fabiohttps://www.blogger.com/profile/12224065853060577230noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-88072790379300766542021-03-27T23:23:35.989+01:002021-03-27T23:23:35.989+01:00e' proprio questo il punto,se non si compie un...e' proprio questo il punto,se non si compie un evoluzione personale,parlo per me stesso,non si puo'apprezzare il talento di un cantante,nell'esprimere la verita'.solo se si riesce a smascherare la propria anima,senza paura del giudizio,liberi dall'ego,si raggiunge un risultato sublime.mi sono sempre chiesto cosa mi faceva preferire cantanti come di stefano,bijorling,schipa..,il valore agginunto era mostrare la loro umanita' nel complesso,senza maschera. la voce diventa lo strumento per sublimare queste caratteristiche.io non riesco ad ascoltare certi cantanti odierni famosi,perche'la loro condizione vitale vibra ad una frequenza diversa dalla mia,non c'e giudizio,sono soddisfatto che dopo incontri di falsi maestri,ho conosciuto fabio,che io non sia un bravo cantante non importa,quello che conta e' il percorso evolutivopietta mariohttps://www.blogger.com/profile/09684414730619715855noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-10100052710988585512021-03-12T18:08:47.552+01:002021-03-12T18:08:47.552+01:00PS ho notato che si inizia ad apprezzare i grandi ...PS ho notato che si inizia ad apprezzare i grandi (anche se purtroppo solo attraverso le incisioni che non possono dare quella sensazione di "Dolby surround" quando le loro voci suonavano nei teatri) quando si inizia ad avere veri criteri oggettivi di qualità: che senso ha un acuto, seppur estremo, se è strizzato e schiacciato, o una nota grave completamente laringea, che senso ha una voce (apparentemente) potente se non ha quelle caratteristiche di espansione e morbidezza che sono le credenziali del vero canto sul fiato? La prima volta che ho sentito la Galli-curci, ad esempio, mi sono chiesto perchè qualcuno la considerasse il prototipo dei soprani di coloratura, mi sembrava una vocina querula e microscopica, adesso che ho fatto un percorso, anche su di me, sono in grado di apprezzare la totale libertà di un canto libero, che riesco a capire come si diffondesse ed espandesse nell'aria senza alcuna spinta, come un soffioAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-44294099490012473892021-03-12T17:23:34.825+01:002021-03-12T17:23:34.825+01:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-63624022383644245232021-03-12T17:19:04.517+01:002021-03-12T17:19:04.517+01:00Grazie, bel commentoGrazie, bel commentofabiohttps://www.blogger.com/profile/12224065853060577230noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-37431600.post-69250350983763588432021-03-12T17:16:12.019+01:002021-03-12T17:16:12.019+01:00Ho letto l'intervista di un cantante lirico de...Ho letto l'intervista di un cantante lirico del passato che si dichiarava contrario alle incisioni (qualcosa di assurdo nel mondo di oggi) proprio perché non dicono il vero sulla voce che si ode in teatro. Dei grandi del passato, gli ultimi, ho sentito solo la Freni, che non ascolto molto volentieri in incisione perché non mi piace la sua voce registrata: nell'Onegin al comunale di Bologna si mangiava letteralmente il suo partner maschile Paolo Coni, era molto misurata e raffinata negli attacchi e nel fraseggio (in lingua russa) ma con un acuto riempiva il teatro, senza nessuna sensazione di sforzo, ma anzi, come qualcosa che si concedeva con parsimonia, perchè l'opera non è solo potenza. Il problema di oggi è che questi cantanti non ci sono più e quindi la gente non ha più termini di paragone, molti pensano che nel passato le orchestre fossero meno potenti e il cantante dovesse faticare di meno. Aggiungiamo poi la sciagurata decisione dei direttori d'orchestra, veri macellai delle voci, che hanno alzato il diapason, costringendo i cantanti ad uno spasmodico sforzo negli acuti, anche a causa della suddetta Sutherland e precedentemente la Callas, che hanno creato il mito del soprano drammatico con sopracuti;li aveva bellissimi anche la Los Angeles, ma si era sempre rifiutata di usarli, proprio per un'avversione all'ostentazione; intendiamoci: "quando ce vo' ce vo'", ma un certo loggionismo da stadio, che sopporta un'intera opera per ammirare un acuto, ha contribuito alla morte del canto come verità. L'ultima devastante esperienza è stata una Carmen a Caracalla: cantanti sconosciuti con voci ingolate e microfonate come l'orchestra, il coro ha cantato l'inno alla libertà secondo atto tutto al risparmio, e il pubblico che si accontentava di canticchiarsi la melodia del toreador, come se ascoltasse un cd in auto. Unica nota interessante era la regia, che aveva creato un'analogia col femminicidio e il toro che veniva sgozzato in parallelo a Carmen. Lì ho capito che l'opera lirica è morta ed ha senso solo come pezzo da ammirare in un museo: senza la voce non se ne esce, non è possibile ascoltare un cantante lirico microfonato, ma si sa, oggi la tecnica e la scienza sono il dio della società moderna e se la tecnica sostituisce l'imposto, ancor più il microfono può sostituire il canto, a riprova che, se si può fare, prima o poi qualcuno lo farà. Ultima nota: se la regia è l'unico senso che si può dare ad un'opera dal vivo (che altrimenti avrebbe più senso ascoltare in disco con i veri grandi del passato o i divi-fake di oggi che possono amplificare in incisione le loro voci), anche i cantanti sono diventati molto più "attori" in senso moderno, giocando tutto sull'ambiguità, la sensualità e l'estremizzazione dei gesti, ma un cantante deve recitare soprattutto con la voce e siamo lontanissimi da un'Anita Cerquetti che si studiava le opere ripassando ogni parola, cercando di capire e soppesare ogni sfumatura di significato...tanto non si capisce niente Anonymousnoreply@blogger.com