Translate

lunedì, maggio 16, 2011

A che servono i vocalizzi

Durante una lezione è emerso un dubbio che reputo sacrosanto, e che effettivamente non è mai stato affrontato in nessuno scritto. Si chiede: ma a lezione si impara a fare le "A", le "E, le "I" e via dicendo, e poi si applicano al canto?
NO! Lo scopo degli esercizi, e nella fattispecie dei vocalizzi, non è questo. Lo scopo unico degli esercizi è quello di disciplinare il fiato e la relazione con gli altri apparati. I tipi di esercizio sono innumerevoli e ognuno ha una specifica prerogativa che serve allo scopo. Può essere vero che cantando una determinata vocale non viene bene, o non viene bene in determinati punti, e si torni all'esercizio per risolvere quel problema, ma il canto è ben più che una "somma" di vocalizzi, ed è bene tenersi a distanza da simili pensieri.

4 commenti:

  1. salvo3:30 PM

    Evviva!
    I vocalizzi, almeno per me, hanno sempre rappresentato qualcosa di illusorio. Cosa significa saper fare bene la A col vocalizzo o la E, se poi nel cantato non sai come emetterla altrettanto bene? Allora a cosa serve il vocalizzo? Ritornando invece sugli ottimi esercizi sul parlato, ritengo e nella mia pratica quotidiana è così, che essi davvero servano a coomprendere effettivamente come coordinare il fiato con l'emissione della parola. E poi spesso il vocalizzo diventa una "gara" ad emettere il suono più esteso o più bello o più roboante e perde invece di scopo, di utilità. Molto meglio invece parlare bene, pronunciare sul fiato ed emettere frasi di fantasia o piccole frasi di arie ma con il dovuto appoggio, sostegno sul fiato, quindi senza quella "tensione" che crea il vocalizzo stesso per il quale tu sai già che devi raggiungere una meta che sarà in salita... cosa che invece non mi accade negli esercizi sul parlato. Le mie difficoltà le ho superate proprio quando ho lasciato stare i vocalizzi e mi sono dato alla comprensione del parlare sul fiato, del "non raggiungere e non aggiungere" ma del "galleggiare con impegno e qualità".

    RispondiElimina
  2. Come ho anche detto durante una "videolezione", gli esercizi sul parlato sarebbero di per sé sufficienti a educare il fiato per ottenere una voce e un canto esemplari. Diciamo che il vocalizzo, se saputo guidare, può abbreviare un po' i tempi, e poi il parlato richiede una pazienza che non tutti possiedono; non diciamo che è un compromesso, ma un complemento anche per rendere una scuola non troppo isolata e diversa dalle altre, che può essere controproducente.

    RispondiElimina
  3. salvo8:20 AM

    E poi il vocalizzo secondo me, spesso e deleterio. Ricordo che un mio primo insegnante faceva fare vocalizzi con Mo, Re, alcuni con gn, e abbinamenti starnissimi che ricordo non facevano alcun effetto se non stringermi ulteriormente poratndomi fuori strada... "non appoggi bene", "allarga di più sull'acuto (l'acuto era sul mooooooooooooooo", cose assurde. Il vocalizzo, non sono d'accordo possa abbreviare i tempi. Per me, torno a ripetere, la gestione del parlato e quindi del cantato su frasi è stata la vera scoperta.

    RispondiElimina
  4. Non sono del tutto d'accordo; l'allenamento del fiato/diaframma a un certo punto deve anche passare attraverso un costante peso; nel canto è piuttosto consueto che vi siano lunghe note da tenere, su una vocale, quindi bisogna allenarsi a sostenere quella condizione. La cosa più difficile poi su cui allenare il fiato è il cambio di registro, perché il parlato, per l'appunto, va sempre alla ricerca del petto, essendo il suo registro di elezione, pertanto il vocalizzo con il necessario oscuramento abbrevia i tempi di raggiungimento della condizione migliore. Bisogna considerare che il parlato è una, forse la più importante, condizione per il superamento della reazione istintiva, ma non l'unica e le altre sono comunque necessarie. Comunque non esiste in assoluto l'esercizio giusto o l'esercizio sbagliato; mo, re, ecc., si possono benissimo fare, non è sbagliato. Qualunque esercizio può risultare inutile o deleterio se chi lo fa fare non ha la precisa coscienza del motivo per cui lo sta facendo fare e non trasmette questa informazione all'allievo. Quindi anche il parlato può risultare inutile o dannoso, se fatto male.

    RispondiElimina