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giovedì, agosto 17, 2023

La fonte della vita

Si deve sempre tener conto del fatto che l'unità ha sempre un valore enormemente superiore alla somma dei componenti, in qualunque modo si voglia considerarli. Nella voce si arriva alla stessa conclusione. Essa è sì il prodotto di un insieme di elementi, fiato, diaframma, laringe, faringe,... ma essi non sono che un'ombra rispetto al valore trascendentale di una voce artisticamente educata. Lo stesso vale per una pagina di musica di un compositore di vaglia. Cosa sono ... tante note? niente! Solo il tutto, cioè la pagina nel suo insieme, possiede un valore più o meno elevato a seconda del livello conoscitivo dell'autore. 

venerdì, agosto 11, 2023

Suoni aperti e voce aperta

 C'è una differenza non di poco conto tra parlare di suoni aperti e di voce aperta. Gigli disse di non voler insegnare perché avrebbe indotto gli allievi a fare suoni aperti, come lui talvolta faceva, che sono "pericolosi". La differenza sostanziale tra Schipa, il cui magistero vocale era superiore a quello di Gigli, che pure è stato un cantante strepitoso, sta in questo. Gigli non era arrivato a quell'arte respiratoria che, soprattutto nel canto forte, gli permettesse di avere tutta la voce esterna e galleggiante (come invece gli consentiva quella voce sospirata e delicata che spesso utilizzava nelle arie più "leggere"). Capitava allora che nelle frasi molto concitate e veriste, quando superava la soglia del cosiddetto passaggio, quindi oltre il fa-fa#3, allargasse i suoni, che quindi risultavano un po' più tendendi al grido, un po' eccessivi e volgari. Tornando a questioni già affrontate, ricordiamo che il suono è quella vibrazione anonima frutto dell'attività fisica delle corde vocali, il "materiale" che servirà da fonte per la produzione vocale. Quindi la voce aperta è qualcosa di più raffinato e corretto rispetto al suono aperto. La voce aperta è voce chiaramente comprensibile, omogenea in tutta l'estensione, priva di cambi, scalini, colori differenziati. Schipa, anche se non proprio sempre, riusciva ad utilizzare perlopiù una voce aperta, cioè uguale in ogni settore, con la possibilità di utilizzo della parola perfettamente pronunciata tanto nel centro quanto nell'acuto. Questo ovviamente si rifaceva a un'arte respiratoria rara.