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venerdì, settembre 14, 2018

Il canto delle stelle

La luce ci è data dalle stelle. Le stelle sono astri composti dall'elemento più semplice esistente, l'idrogeno, che nella fusione diventa l'elemento immediatamente successivo nella scala, l'elio. La fusione produce immenso calore e quindi luce. Le più grandi fonti di energia, quindi, provengono dagli stati più elementari e leggeri della materia esistenti, e la reazione libera una piccola parte di materia trasformandosi appunto in una quantità immensa di energia termica e luminosa. Questa osservazione dovrebbe, ancora una volta, insegnarci che per ottenere straordinari risultati bisogna partire dal piccolo, dal semplice, dall'elementare, e liberare materia. Nel canto noi abbiamo questa possibilità, basta riflettere. Noi abbiamo aria nei polmoni che può uscire liberamente, oppure può generare suono vincendo la resistenza delle c.v. L'aria è un elemento con una certa complessità, ma in ogni modo, rispetto alla materia di cui è composto il corpo, è estremamente leggera e semplice. Le corde vocali, nel momento in cui vengono poste in vibrazione dal fiato, possono essere interpretate in due modi: un ostacolo, che viene "vinto", superato, oppure un mezzo di qualificazione. La nostra mente fisica lo interpreta generalmente nel primo modo, salvo si tratti di voce parlata, in quanto l'uomo possiede la parola come attributo fondamentale insopprimibile, quindi presente nei geni. Quando il fiato va a generare suoni vocali diversi dal parlato, viene inteso come ostacolato, e questo genera diverse possibilità di conseguenze. Le abbiamo già analizzate diverse volte e al momento non starò a ripeterle per non allungare troppo il post. Comunque vorrei già solo da queste poche righe far presente che esiste in partenza una bella differenza tra il considerare il canto una qualificazione o un ostacolo! Si potrà dire: "ma chi è che considera il canto un ostacolo? E' chiaro che si canta per dare un apporto espressivo migliorativo della condizione spirituale". Questo è vero, ma rappresenta solo l'aspetto verbale, superficiale. La realtà è che oggigiorno ogni volta che si affronta lo studio del canto, si pone il fiato in una condizione conflittuale in primo luogo con le c.v. e poi con tutto ciò che segue. Quindi, invece di liberare la materia dai lacci, dalle tensioni cui è sottoposta (anche dallo stesso fiato), generalmente viene aggravata da ulteriori pesi e pressioni, che non potranno mai generare qualità. Si potrebbe ancora dire che la qualità può essere intesa soggettivamente, per cui una voce anche ingolata, nasale, dura e oscillante per qualcuno può essere una voce di qualità, perché di bel timbro, molto forte, comunicativa. Certamente a livello soggettivo tutto è opinabile, ma l'arte ha delle caratteristiche oggettive che non sono discutibili. L'omogeneità, l'ampiezza delle possibilità dinamiche, coloristiche, la capacità di espandersi nell'ambiente senza sforzo, la (almeno apparente) facilità di emissione, l'ampia gamma espressiva e la corretta estensione sono i dati essenziali e indiscutibili per poter parlare di qualità vocale, a cui poi dovranno aggiungersi gli aspetti musicali ed eventualmente scenici se si vuol parlare di arte del canto. Allora il respiro che uscendo genera qualità per prima cosa non dovrà trovarsi in una condizione contrastante e oppositrice con quanto incontra, ovvero dovrà uscire pressoché con la stessa libertà e facilità del normale fiato espiratorio. Con la differenza che mutando di stato, da semplice aria a aria sonora, ecco che libera materia e può produrre una grande energia, sonora. La differenza è evidente: forza, spinta, contrapposizione, opposizione, generano rumori fisici, quindi un tipo di voce prettamente greve, non modulabile, o molto limitatamente modulabile dinamicamente e coloristicamente, espressivamente, udibile a distanza solo se molto potente alla base, cioè grazie a doti innate. La voce che esce dolcemente, cioè non fa vibrare le corde di forza ma grazie a un ideale obiettivo artistico, quindi in collaborazione, può generare tutta una gamma di sonorità di straordinaria bellezza, ricchezza, che non potremo non riconoscere VERE perché ci richiamano a quell'anelito di libertà che è il supremo obiettivo del nostro spirito, che vuole liberarsi dal fardello di un corpo ingombrante.

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