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venerdì, agosto 15, 2025

Fiato e mandibola

 Ho già scritto tanto in merito, ma mi rendo conto che questo fondamentale procedimento non entra. 

Detto in due parole: il fiato-suono deve scorrere come quando soffiamo o alitiamo (fatelo, e fatelo spesso per capire in cosa consiste! Non date niente per scontato, questo è CONCENTRARSI). Siccome non è più solo fiato, ma si è trasformato in suono, veniamo ingannati, ed avendo un maggior peso rispetto al solo fiato, siamo portati a TRATTENERE, a FRENARE. E TUTTI FRENANO E TRATTENGONO. Sono pochi i privilegiati che hanno l'automatismo di LASCIARE ANDARE e LIBERARSI della voce. Allora la "formula" è che se il fiato non è libero, non scorre, la mandibola si blocca, o tende a bloccarsi. Tutti coloro che fanno "smorfie" varie con la bocca, sono indotti a farlo perché stanno trattenendo, e frenano con i muscoli che controllano la mandibola. Questo è uno dei motivi per cui si tende a consigliare di aprire anche parecchio la bocca, però è una soluzione momentanea, che non risolve realmente il problema. 

Il fiato che non SFOGA, premuto verso l'alto dal diaframma che vuole sbarazzarsi del fiato ormai carico di anidride carbonica, genera pressione verso l'alto, coinvolgendo laringe, lingua e mandibola. Questo comporta una risalita incontrollata della laringe, movimenti inconsulti della lingua e blocco della mandibola. Le scuole meccanicistiche, pensano di operare fisicamente, bloccando la laringe, talvolta pure la lingua (o facendole assumere posizioni particolari) e tenendo aperta o bloccata la mandibola. Non sono soluzioni, ma tecnicismi che generano solo DIFETTI. E' l'educazione respiratoria (col canto) che risolve definitivamente il problema, e ciò che aiuta la soluzione è IL PARLATO, la DIZIONE esemplare!

Come ho scritto ormai milioni di volte, dobbiamo fare in modo che il fiato scorra e non venga in alcun modo frenato o, peggio, trattenuto. Il nostro obiettivo è LA LIBERTA' (come in tutte le arti). La voce deve SFOGARSI, quindi dobbiamo renderci conto che fluisce senza ostacoli. Dobbiamo ascoltarci e renderci conto se la voce scorre o è in qualche modo trattenuta. E qual è il sistema più semplice ed efficace per liberarla? IL SOSPIRO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! IL SOSPIRO!!!!!!!!!!!!!!!!!!! IL SOSPIRO!!!!!!!!!!!!

In che lingua devo scriverlo? La concentrazione dovrebbe riguardare solamente questo! E' inutile cercare di fare cose a livello fisico. Il sospiro libera la bocca, ovvero la mandibola. Man mano che saliamo verso l'acuto, la quantità di fiato necessario aumenta, quindi dobbiamo LANCIARE il fiato (sospiro) sempre più in avanti, sempre più lontano. Il sospiro non è direttamente voce, ma è fiato sonoro. Quindi non si deve cercare la pronuncia delle vocali internamente, trascinandola o spingendola. NO! NO! NO! Deve SCORRERE, SCIVOLARE!!!! E NASCERE DIRETTAMENTE ALL'ESTERNO, quasi magicamente. Cercare di pronunciare comporta un attacco muscolare e rigido, mentre noi abbiamo bisogno di assoluta facilità, RILASSATEZZA!!!!! Lasciare andare la voce in avanti e lasciare il busto rilassato sotto. Non premere per nessun motivo da sotto verso l'alto o da dietro verso il davanti. Dobbiamo solo sentire lo scorrimento.

Il nostro obiettivo è la NATURALEZZA! Dobbiamo cantare con la stessa facilità e leggerezza con cui parliamo! Se cominciamo a stringere, fare smorfie, sentire rigidità, chiusura, ecc. siamo sulla strada sbagliata. Fermarsi e riprendere col piacere della semplicità. Bisogna IMPEGNARSI in questo senso, e non proseguire sperando che le cose si aggiustino da sole. Non c'è un istinto "buono", ci possono essere dei privilegi innati in qualcuno, su cui però non bisogna far conto. 

SI CANTA SOLO E UNICAMENTE COL FIATO. Muscoli e ossa sono una GABBIA che ci ostacola, quindi occorre fare in modo di bypassarle proprio rendendosi conto che il fiato scorre liberamente. Se incontra un ostacolo, NON DOBBIAMO SPINGERE per superarlo, ma ALLEGGERIRE e RILASSARE per trovare la condizione di superamento più naturale. 

Ultima cosa, per chi è già un po' avanti, ricordarsi che si deve conquistare la SOSTENUTEZZA DEL PETTO, cioè "star su" col torace e mantenere questa posizione il più a lungo possibile, mediante una respirazione costale, INTEGRATIVA della diaframmatica, che sarà da superare dopo qualche tempo di studio, affinché si eliminino le apnee, che chiudono la gola.

PS: possiamo dire che tra la pressione aerea e la struttura mandibolare c'è un rapporto meccanico; quando la pressione dell'aria non è adeguata, troppa o troppo poca, la mandibola offre una resistenza, cioè impedisce al fiato di scorrere. In sostanza, anche questo rapporto è di tipo VALVOLARE. Le valvole si comportano così, se non c'è una pressione adeguata, si chiudono.