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mercoledì, dicembre 14, 2011

Lo scalino

Altra cosa che mi salta all'occhio scorrendo il trattato di Garcia è la sua raccomandazione a NON evitare lo "scalino" che si può avvertire tra petto e falsetto nelle prime fasi educative. Con scalino si intende una sorta di "singhiozzo", cioè un cambio repentino e evidente della sonorità. E' anche ciò che, volutamente, fanno i tirolesi con lo yodel (o jodler). Segnalo, a questo proposito, che un gran numero di cantanti (soprattutto donne) del primo '900 di cui esistono registrazioni, si caratterizzano per la presenza di questo gradino. Perché Garcia scrive di non evitare questo effetto, che risulta non molto gradevole? La risposta l'ho trovata in alcune cantanti già con studio alle spalle (lapsus incoscio, stavo scrivendo stalle...) le quali apparentemente avevano un centro omogeneo. La realtà è che questa ricercata omogeneità nascondeva due possibili difetti: o l'utilizzo del petto in forma leggera oltre il fa, che dà luogo a problemi enormi, oppure l'ingolamento del falsetto (quest'ultimo molto più diffuso e frequente anche in cantanti in carriera). Dunque, come abbiamo sempre raccomandato, nei primi tempi di studio è bene che i due registri di petto e falsetto nelle donne è bene che siano educati separatamente e molto attentamente, senza aver fretta di congiungerli (il famigerato e inesistente "misto") e omogeneizzarli. Quello dell'omogeneizzazione può essere un obiettivo falso e pericoloso, e mi pare attualmente causa di molti problemi vocali. Quindi sono d'accordo con Garcia, che se nei primi tempi di studio si verificano anche "scalini", non è un problema, anzi è un modo per prendere coscienza di come suonano i due registri. Quando il fiato si educherà alla corretta alimentazione delle corde nei due atteggiamenti con la necessaria gradualità, la questione dell'omogeneità si risolverà da sé. Diverso può essere il problema del falsetto leggero tenuto "alto", e che dà la sensazione di avere un boccone in gola. Questo è dovuto a un leggero sollevamento della laringe, che se non nuoce particolarmente all'impostazione vocale, essendo molto in basso, peraltro risulta fastidioso e quindi corrompe l'esemplarità del canto. Questo è in genere dovuto all'idea che il falsetto essendo molto leggero, esile, vada tenuto più "alto" rispetto al petto. Questo è sbagliato. Il parlato, e quindi il canto corretto, anche nel falsetto si posiziona alla stessa altezza, e quindi può essere avvertito più "basso" di quanto si creda. Non è affatto un problema, ma solo una falsa idea preconcetta, che va debellata. Ho parlato di donne perché è una questione molto più evidente e frequente, e anche in relazione a quanto ho detto a proposito del colore oscuro. E' però possibile, ovviamente, anche negli uomini. Nel Garcia si trova poi un avvertimento di difficile interpretazione. Egli dice che non bisogna indebolire nessuno dei due registri. Se sono pienamente d'accordo col falsetto, ma teniamo presente che la maggior parte degli allievi non è in grado di dare molto peso a questo settore, resto un po' perplesso sul fare questo nel petto, considerando che nelle zone prossime al passaggio il peso è notevole e dunque si accentuerà parecchio lo scalino. E' vero che col tempo si andrà comunque a colmare, però il rischio di spingere è davvero ragguardevole. Forse è più un problema dei nostri tempi.

4 commenti:

  1. Anonimo3:36 PM

    Caro Fabio, a proposito di omogeneità nel centro nella vocalità femminile, volevo avere un tuo parere su una delle odierne dive del supermercato discografico, Anna Netrebko. Quando scende alle note gravi, la voce le si fa tutta ingolfata, come se avesse un boccone tra i denti... Ascoltiamola qui per esempio:
    http://www.youtube.com/watch?v=ekuB8KMd2tU&feature=player_embedded

    Secondo te lei in basso cosa fa? Ingola il falsetto? Cos'è che produce quell'effetto di ingolfamento? Ho scelto questo perché è un brano che gravita abbastanza attorno alla zona centrale della voce.

    Grazie,
    Francesco N.

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  2. Secondo me il punto chiave è quando canta "tempra o diva"; nelle I la voce è particolarmente indietro, e poi la A non si mantiene sulla stessa posizione, che è comunque indietro, come quasi tutto il centro, mentre negli acuti sfoga e si libera maggiormente. Ci sono innumerevoli momenti in cui la voce spoggia, ma questa voce è talmente bella e naturalmente ricca che riesce a nascondere quasi tutto, specie quattro anni fa. Comunque il momento peggiore, credo evidente un po' a tutti, è la cabaletta!

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  3. Anonimo9:48 PM

    Io la trovo una cantante molto modesta, bella dote di natura (non solo vocale, se è per quello), ma di Arte davvero poca. La cabaletta è proprio scadente, e si è tagliata tutta la transizione dall'aria alla cabaletta ("Fine al rito..." ecc...), altrimenti non ce la faceva ad arrivare alla fine! Questi sono i cantanti da dischi...

    Francesco N.

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  4. Anonimo11:56 AM

    Mi interessava però sviscerare la questione del "boccone in gola"... Vorrei sottoporti un altro esempio, il soprano drammatico Giannina Arangi Lombardi, nella Norma e nella Gioconda:

    http://www.youtube.com/watch?v=UPrm6p6CkkY

    http://www.youtube.com/watch?v=FOyIEgf6p_k

    In questa voce io sento qualcosa di strano nel centro e nei gravi... Mi interesserebbe un tuo parere, grazie.

    Francesco N.

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