Un mio allievo mi chiede: ma le note si cambiano "qui" (indicandomi la laringe)? Alla mia risposta negativa e anche un po' scandalizzata, lui replicava che su un violino, ad es., per cambiare la nota occorre spostare il dito lungo la tastiera, dunque quando nel canto si cambia nota, dove avviene ciò, se non nella laringe, ovvero mediante le corde vocali? Dopo breve discussione ho capito il suo cruccio e ritengo sia bene parlarne perché a molti può venire questo dubbio. Per la verità, come a quasi tutte le domande possibili, la risposta in questo blog e nei vari scritti miei e del m° Antonietti, c'è, però comprendo che non sia facile da trovare.
Lo strumento vocale è difficilmente paragonabile a uno strumento specifico; egli racchiude in sè sia caratteristiche degli strumenti a fiato che a corde. Dunque cominciamo a ricordare che mentre negli strumenti a corda l'esecutore per salire sugli acuti accorcia la lunghezza della corda ponendo il dito nei punti prestabiliti, nella laringe la corda si allunga salendo, ma allungandosi si assottiglia e si tende sempre più.
Ciò che fa cambiare la nota è il riflesso di due azioni, una meccanica e una nervosa: il cervello invia un impulso alla laringe affinché assuma quella determinata postura che permetta la produzione di quella determinata nota (e con con quel colore e intensità volute); entra in moto contemporaneamente anche l'apparato respiratorio che dovrà emettere una corrente d'aria avente caratteristiche di pressione tali da mettere perfettamente in vibrazione le corde alla frequenza voluta. Quindi la prima enunciazione che ne scaturisce è che il cantante a livello di laringe NON DEVE FARE ASSOLUTAMENTE NIENTE! Se il fiato fosse insufficiente o esagerato, la nota verrà stonata o il suono brutto o comunque difettoso, però non è agendo sulla laringe che si risolve. E' vero che talvolta con un difetto si può migliorare l'intonazione, ma sarà comunque una "pezza" indegna di un canto perlomeno accettabile. Allora dove e come si cambiano le note?
Una analogia che sia il M° Antonietti che il sottoscritto spesso usano è quello delle canne d'organo. Ad ogni nota corrisponde una "canna" cioè una forma dello strumento e un determinato quantitativo d'aria. Posto che nello strumento vocale il funzionamento è opposto (nell'organo salendo le canne diventano più piccole, mentre nella voce l'ampiezza aumenta), il concetto nel suo fondamento è lo stesso. Durante la disciplina, è fondamentale "insegnare" al nostro fiato ad alimentare perfettamente ogni suono. Il cambio della nota, allora, si percepirà nettamente esattamente dove noi abbiamo sempre detto, cioè sulle labbra. Cambiando la nota (staccata, cioè non legandola alla precedente), si avvertirà il leggero cambiamento nell'apertura della bocca e nella tensione delle labbra. Come ho già scritto, la "tastiera" del cantante è nella zona della bocca. Esercitando le singole note staccate, ognuna alimentata perfettamente e scevra dalle tensioni delle note precedenti, si imparerà poi a passare da una nota all'altra legandole e senza portarsi la tensione laringea dai suoni precedenti, che è uno dei difetti più diffusi.
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