Oggi ho ritrovato un appunto del m° Antonietti, non scritto direttamente da lui, probabilmente dettato a qualche allievo nel periodo in cui aveva problemi alle mani e non riusciva a scrivere. E' interessante, ma ancora una volta ho dovuto notare quanto lo scritto sia passibile di interpretazione, quindi non "universale", cioè non acquisibile con un unico senso, ma a cui la propria esperienza può dare più significati.
Il tema dell'appunto è "l'indipendenza della laringe". Il presupposto è che la laringe nella vita comune è dipendente dal fiato, cioè in base alle esigenze e ai moti del fiato fisiologico, essa compie movimenti (ciò che in altre parti del blog e nel trattato abbiamo indicato come "funzione valvolare"). Nel canto questo non dovrebbe avvenire, nel senso che la laringe dovrebbe compiere movimenti in base alle esigenze vocali e musicali. E qui nasce un possibile equivoco, che mi ha colto leggendo. Sembra che laringe e fiato diventino indipendenti l'uno dall'altro, ma non è esattamente così. L'indipendenza deve avvenire, solo durante il canto, in relazione alla fisiologia respiratoria, ma ne nasce una nuova, che potremmo dire opposta, cioè è il fiato che diventa dipendente dalla laringe, ovvero dalle necessità vocali e musicali che attraverso il sistema nervoso animano la laringe. Il fiato deve dosarsi in quantità e qualità in base all'atteggiamento delle corde vocali. Anche così potrei avere da ridire, perché la verità è che tutto risponde a un solo principio artistico, quindi fiato, spazi glottici, atteggiamento laringeo si conformano alle esigenze espressive, emotive, sentimentali, comunicative, spirituali che ci portano ad esprimerci col canto.
Nessun commento:
Posta un commento