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giovedì, dicembre 07, 2006

canto e istinto

L'argomento è il canto, e ho iniziato la conversazione mettendo subito in campo il punto cardine di tutta la trattazione, cioè il motivo per cui il canto è difficile da conquistare, il motivo per cui è difficile da mantenere, il motivo per cui anche grandi cantanti molto dotati si sono trovati a mal partito dopo alcuni anni di carriera. E' vero che i motivi possono essere molti, ma è a conoscenza di tutti il fatto che il canto richiede lunghi studi, spesso poco efficaci, e che anche cantanti con decenni di carriera sulle spalle, continuano ad esercitarsi. Ai difetti e alle conseguenze più strane, vengono date come spiegazioni le teorie più contorte e astratte possibili, mentre tutto risulta molto chiaro quando si pone, come conseguenza di tutte le difficoltà iniziali, intermedie e purtroppo anche finali, la "semplice" reazione dell'istinto. Ma precisiamo, visto che l'affermazione non convince tutti facilmente. Ho spiegato già all'inizio come la voce, anche parlata, dovrebbe comunque essere osteggiata dal nostro istinto, in quanto utilizza impropriamente organi ad altro preposti: il fiato, la laringe, la rima glottica, il diaframma. Anche altri parti, come la lingua, il velopendolo, il faringe, vengono usate dalla voce, mentre la loro funzione attiene soprattutto alla deglutizione, ma questi organi difficilmente hanno moti reattivi, perché il loro funzionamento non è costante e vitale, ma è limitato a singoli momenti e ad azioni meccaniche. Orbene, perché l'istinto non ci crea problemi durante la normale fonazione quotidiana, cioè il parlato? Ci sono numerosi motivi: il parlato di norma occupa una porzione limitatissima della gamma vocale, l'intensità del parlato non coinvolge solitamente in modo impegnato l'appoggio diaframmatico, le prese di fiato, quindi la durata dell'atto respiratorio, non sono quasi mai molto più lunghi della norma. Parlando, poi, l'aria può uscire anche tra le parole, e si permette perciò ai polmoni di svuotarsi piuttosto rapidamente. Infine c'è il motivo più importante, cioè la necessità del parlato per le nostre esigenze di relazione e di offesa/difesa (urlo), che in milioni di anni sono diventate ESIGENZE VITALI, quindi tali per cui l'istinto non le può cancellare. Quindi, riepilogando, il nostro istinto, in genere, ammette e permette l'emissione della voce parlata senza reagire. Non sto ad addentrarmi nel campo delle eccezioni: sappiamo bene quando mille cause possano contraddire quanto ho esposto; insegnanti, oratori, venditori pubblici... possono andare incontro a più o meno seri problemi quando fanno un uso eccessivo o distorto della voce. E talvolta anche persone normalissime si ritrovano con voci difficoltose e con problemi anche gravi. Questo perché possono esserci cause virali e patologiche che possono causare modificazioni che l'istinto rifiuta. Un virus, una malattia, un incidente, possono provocare ad es. una infiammazione della mucosa laringea e quindi un ispessimento delle corde, oppure una iper produzione di catarro, che provoca infiammazione, oppure una gastrite con reflusso possono danneggiare le corde e provocare sempre quelle micromodificazioni del tessuto laringeo che l'istinto può non accettare facilmente e creare ulteriori difficoltà, che si evidenziano nel lungo tempo con noduli, callosità, polipi e quant'altro. Non sempre la medicina e persino una esemplare educazione possono risolvere questi problemi. Ma torniamo al nostro campo. Diamo, quindi, per scontato che il parlato è tollerato e non provoca reazioni significative. L'obiettivo della scuola di canto esemplare deve essere "semplicemente" quello di ottenere lo stesso risultato, cioè indurre il nostro istinto a non reagire al canto. Se noi potessimo girare un interruttore e mettere l'istinto in fase "neutra", cosa avremmo? che la gola rimarrebbe sempre aperta, la laringe mobilissima, così come la lingua e la mandibola, le vocali tutte uguali quanto a sonorità e squillo, ecc. ecc. Invece noi ci troviamo continuamente a combattere con un "puledro" che non vuol essere domato e che scalcia e si imbizzarrisce. Tutto il problema sta adesso nel capire: come??

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