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domenica, febbraio 14, 2016

Pro e contro Natura

Una frase ricorrente di molti pensatori è "andare in accordo con la Natura, e non contro".Concordo, ma occorre prima prendere coscienza di cosa ciò voglia dire. Condividiamo, "noi" che abbiamo come punto di riferimento un certo intendimento di cosa sia o sia stato il "Belcanto"? direi di no; il più delle volte sono generici e nostalgici panegirici che alla fine non si concludono con unitarie visioni né di cosa sia né di come si insegni o si pratichi, né di chi ne sia stato autentico portavoce o portatore, tranne rarissime eccezioni (Schipa e Gigli). Si concorda che il meccanicismo sia esattamente l'opposto di un modo di cantare belcantisco, quindi niente spinte e schiacciamenti, niente azioni su laringe e velopendolo, niente movimenti "in maschera". Fin qua, forse, concordiamo, ma bisogna anche stare attenti che ciò che si dice non implichi, poi, inconsce e incontrollate azioni e reazioni che vanno contro ciò che si dice, senza accorgersene. Il fatto è che noi consciamente non sappiamo, non riusciamo a riconoscere con sicurezza ciò che va in accordo o contro Natura, nel nostro corpo. E', credo, piuttosto evidente che determinate azioni risultano faticose, ci pongono di fronte a scelte da fare, perché anche senza riuscire a capire se una certa cosa è "giusta" o "sbagliata", ci rendiamo conto che non è per niente facile, o, peggio, crea contrasti, barriere, situazioni che riusciamo magari a superare, ma solo per pochissimo. La soluzione che si prospetta, quasi sempre, richiede l'uso della forza. La forza è di solito ritenuta la più efficace perché è più rapida e quanto produce non ci spiace più di tanto. La strada opposta, cioè quella di passare attraverso la "non forza", quindi con suoni leggerissimi al limite dell'udibile, del sospirato, del sussurrato, non ci accontenta, perché ci appare lontanissima dal tipo di risultati che intendiamo raggiungere. Eppure, a ben vedere, è l'unica strada realmente naturale, perché non incontra particolari ostacoli e reazioni. Ahi! Però ho già detto una parola di troppo! Reazioni! Sì, perché tanti che si sono affacciati a questa scuola, blog o quant'altro, hanno messo in discussione questo aspetto, e cioè che cantando il nostro organismo reagisca ostacolandoci. Noi questo l'abbiamo imputato al normale funzionamento dell'istinto di conservazione e difesa della specie, ma questo non solo non ha convinto molti, ma li ha addirittura spinti a dileggiare l'intero impianto didattico. Ma questo a me non interessa, nel senso che sono apertissimo a qualunque dialogo sul canto, sul suo insegnamento, purché abbia un fondamento apprezzabile. Io vedo che tutti coloro che parlano di canto suggeriscono di fare così e cosà, ma nessuno sa spiegare perché funziona (o funzionerebbe) e perché un'altra cosa crea problemi, ecc. ecc. Per quanto io sappia, questa è l'unica scuola di canto che pone le proprie basi su un pensiero che consente di spiegare ogni perché di un grande risultato vocale, e il perché sì o no di vari metodi. Se io dico "seguiamo la Natura", non posso poi dire "apriamo la gola", o "mettiamo in sintonia gli spazi interni", o "facciamo un sorriso interno", perché cosa c'è di naturale in questo? Muovo muscoli, "cerco" spazi, suoni, modifico, amplio, insomma non mi muovo "con" la Natura, ma contro di essa, perché non lascio che le cose vadano come il nostro corpo ci suggerisce, ma cerco di forzare, di trovare qualcosa che non mi si offre spontaneamente, specie se e quando vado in zone della gamma vocale non abituali, o quando voglio esprimere intensità e volumi sonori non abituali, senza cadere in strilli e grida ben poco espressivi. Si può arrivare a un canto artistico perfetto seguendo la Natura? Forse sì, ma con tempi biblici! Il tempo necessario affinché, evitando costantemente di mettere il nostro istinto e il nostro corpo in una fase di difesa, e quindi di reazione, si riesce a sviluppare una respirazione artistica idonea al risultato vocale che auspichiamo, è imponderabile, comunque enorme. E' impossibile passare dalla strada del suono forte, perché dopo pochi suoni centrali, già ci troveremmo in difficoltà. La stessa pronuncia a un certo punto ci trova deficitari. Dunque una scuola adatta ai nostri tempi, che cioè programma tempi educativi accettabili, non può fare a meno di passare anche attraverso un certo modo di affrontare l'istinto anche prendendolo "di petto", anche perché non possiamo fare a meno di assecondare la psicologia di quanti studiano, e che non potrebbero sopportare a lungo un cantare o esercitarsi solo su sospiri, falsettini, o su parlati semplicissimi.
La nostra Natura umana non è rigida e incontrovertibile; è elastica, si adatta ai cambiamenti, all'ambiente, alle esigenze; purtroppo l'istinto è "testardo", è un sistema preistorico, molto radicato, dunque i cambiamenti si possono realizzare in tempi incompatibili con le normali esigenze di utilizzo. Questo non vale solo per il canto, ma per ogni attività artistica, che sostanzialmente vuole anticipare una evoluzione umana molto futuribile. Potrebbe essere un disegno a lungo termine che fra diversi Secoli o millenni, le persone possano evolversi al punto di scrivere, dipingere, comporre, cantare, scolpire, ecc. ecc. in modo esemplare, se la Natura si evolverà in quel senso (cosa di cui dubito, visto che ogni arte sta decadendo vistosamente); in ogni modo tale Natura è già in noi, dunque l'insegnamento non è destinato a dare ciò che non c'è, ma a far emergere, riconoscere, ciò che già c'è ma è "custodito" e blindato nel nostro corpo, e una saggia disciplina può portare a coscienza questo meraviglioso contenuto, ma considerando che ogni azione può incontrare reazione, dunque occorre saper "dribblare" tra attività possibili, quindi accettate e che portano sviluppo ed evoluzione, e quelle meno tollerate, che portano a reazioni e potrebbero bloccare, e che quindi vanno aggirate o moderate in modo da poter "convincere" l'instinto che non comportano danni o minacce all'organismo.

1 commento:

  1. Salvo3:24 PM

    Caro Fabio, puoi parlarci della nasalizzazione del suono che ho riscontrato in alcuni tenori anche giovanissimi?
    Mi sembra, per quello che sento e vedo dalle mie parti,che il fenomeno si sia accentuato soprattutto nell'ultimo periodo....

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