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martedì, giugno 07, 2016

Gli zampognari

Come funziona la zampogna? C'è una sacca (otre) entro cui si soffia dell'aria, che fornisce un "serbatoio". Alla sacca sono attaccate delle canne che servono per produrre i suoni. Per dare fiato alle canne, il musicista deve esercitare una determinata pressione sulla sacca (credo col gomito e parte del braccio) al fine di produrre un suono continuativo omogeneo. Questa è una procedura che, consciamente o inconsciamente, molti mettono in atto per cantare, cioè esercitano una forza a livello toracico o addominale per dare forza all'aria al fine di mettere in produzione i suoni da parte della laringe. E' un peccato non rendersi conto che nel momento in cui si esercita questa forza sull'aria, la laringe si mette a svolgere la sua funzione istintiva, quella valvolare, e tende a chiudere il condotto, quindi ponendo un ostacolo alla fuoriuscita del fiato. Questo spesso porta a un'azione paradossale, cioè siccome creiamo un ostacolo premendo sul fiato, premiamo ancora di più per poterlo superare!! Questo è il risultato peggiore in tante voci che purtroppo si sentono in giro, ed è anche la inconcepibile base dell'affondo. Quando si esercita una pressione sull'aria dal basso, cioè premendo sulla pancia mediante gli addominali, si esercita anche una pressione sotto il diaframma, per cui si fa esattamente l'opposto di ciò che si vorrebbe, cioè si porta al sollevamento del diaframma, quindi allo spoggio. Anche in questo caso si mette in atto un'azione opposta, anch'essa paradossale, cioè si preme o blocca la laringe per tentare, indirettamente, di frenarne la risalita. Tutte azioni tanto assurde quanto controproducenti, se pensiamo che sono l'opposto di ciò che necessita. Noi dobbiamo partire dalla constatazione che per semplici motivazioni fisiche il fiato tende ad uscire da solo, almeno per un po'. Nessuna azione deve essere esercitata in quel frangente in nessuna parte; così (non) facendo la laringe non si oppone e noi possiamo contare su suoni puri. Naturalmente si opporrà il nostro narcisismo che ritiene che senza pressione non si ottengono suoni potenti e voluminosi. Ma non è proprio così. L'obiettivo fondamentale deve essere di produrre suoni puri e SONORI. La sonorità dipende dalla purezza e dalla velocità. Però anche la velocità è "pericolosa", perché se supera i limiti del rapporto che si instaura con la vocale, l'altezza e l'intensità, nuovamente si avrà una chiusura glottica, e quindi siamo da capo. Questi problemi in fase educativa sono ricorrenti, quasi ordinari, perché tutti tendono a spingere, a caricare, a dare colpi, a premere in varie parti, interne ed esterne, quindi è una questione di santissima pazienza e umiltà.

4 commenti:

  1. Esatto, Per quanto riguarda la velocità, direi che il motore dovrebbe metaforicamente in regime di coppia massima

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    1. Sì, molto tempo fa avevo scritto qualcosa sulla coppia...

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  2. Lavorare... mancata parola

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  3. l'effetto valvola lo si ottiene anche se noi ci riempiamo eccessivamente d'aria, vero? ..... il punto sarà esercitarmi per avere un fiato artistico anche nelle zone più difficili del canto, dove magari è richiesto più impegno (tessitura, lunghezza della frase)!

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