Le parole, in fondo, rivelano un significato, ma non sempre lo si coglie. Se "maschera" denota una barriera tra sé e il mondo circostante, quindi un impedimento, una barriera e un elemento di finzione, cioè qualcosa che impedisce di mostrare il vero sé, i propri sentimenti ed emozioni, la cosiddetta copertura del suono, fa lo stesso, si copre qualcosa che non si vuol mostrare (ci si vergogna di mostrare la propria vera voce e si preferisce creare un suono artificioso, imitante una presunta voce lirica). E' qualcosa di molto popolare, da alcuni decenni, parlare di suono "coperto", in particolare per accedere "correttamente" (dicono loro) agli acuti, però non sono pochi coloro che invitano a coprire tutta la gamma vocale. Per suono coperto si intende un suono "arrotondato", più o meno scurito. Ma non è tanto o solo la questione del colore a creare problemi, quanto i suggerimenti "tecnici": "giralo", "raccoglilo", "... negli occhi", "nel naso", "nella fronte", "negli zigomi"... (altro termine analogo è "suono raccolto"). Infatti nel lessico vocalico imperante, "suono girato" è tra i più utilizzati, che viene inteso in vari modi, cioè sinonimo di "impostato", "immascherato", "coperto", ecc. Da qui già si comprende quale torre babelica sia l'attuale situazione della didattica vocale. Il fatto che emerge evidente è che si porta ad arretrare il suono. Ma non meraviglia, visto che ormai l'idea imperante è che tutto vada sviluppato all'interno dell'apparato vocale. Coprire il suono senza aver educato il fiato in modo adeguato, il che credo avvenga molto ma molto raramente, non essendoci alcuna reale consapevolezza di cosa significhi questo, significa semplicemente mettere la voce "dentro", sempre più indietro, e dunque creando un suono in buona parte artificioso, con risonanze gutturali e appoggio glottico. Può essere utile una copertura del suono in allievi che iniziano lo studio del canto, o può essere utile in cantanti già affermati? In primo luogo dobbiamo correttamente intendere di cosa si tratta. Se parliamo di un leggero arrotondamento delle vocali, questo può essere possibile e può anche essere necessario quando si verificano reazioni molto evidenti che impediscono o rendono fortemente difficoltosa l'ascesa al settore acuto, ma la cosa fondamentale è che non deve essere fatto "internamente" e che occorre un severo controllo affinché il suono non arretri. Quindi l'educazione respiratorio-vocale deve far sì che la voce suoni esternamente (o il più fuori possibile, senza spinte e schiacciamenti in avanti, ma con fluidità); in tale posizione si può arrotondare (a partire dalle note del passaggio) badando che la stessa non arretri considerevolmente. In questo può giocare un fattore importante la tonicità delle labbra che possono "imprigionare" le "O" e le "U".
Quando l'educazione vocale avrà raggiunto un ottimo grado di avanzamento, si potrà anche pervenire a un canto leggermente "oscurato", laddove può caratterizzare determinati brani. Il colore chiaro non è "sbiancare" e il colore scuro non è "abbuiare"! Il settore acuto, se tutto è a posto, avrà un colore più chiaro ma manterrà un'omogeneità col centro, e il settore grave una chiarezza che ne permetterà l'espansione nell'ambiente. Colori e posizione della voce in fondo hanno questo obiettivo: far sì che la voce si diffonda e riempia l'ambiente. Inoltre, come già detto nel post precedente, ha un'influenza non esigua sull'intonazione.
Chiarissimo maestro!
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