Ho supersintetizzato il titolo di questo post, che doveva essere: "gli acuti dei tenori col "morso" all'indietro". Oltre che lungo sarebbe stato anche incomprensibile. Capita ormai da una ventina d'anni, prima credo mai, che i tenori per emettere gli acuti facciano una sorta di "morso" all'indietro, cioè: https://youtu.be/VS1WRddhsSE?t=162
come si vede in questo video, nel momento in cui il tenore prende il salto dalla nota base all'acuto, compie una sorta di arretramento per poi lanciare l'acuto verso l'alto. Il qui presente Fabio Armiliato è stato il primo che ho visto ricorrere in modo così evidente a questa "tecnica", orribile anche solo per il risultato fonico, cioè invece di udire un normale intervallo musicale, si sente una dilatazione, una fermata e un'aspirazione del suono verso il palato posteriore. Recentemente lo sento fare da tantissimi tenori, compreso Meli. Perché viene fatto, che vantaggi può avere?
Man mano che si procede verso la zona acuta, i suoni aumentano il loro peso, ovvero la pressione del fiato che deve vincere la resistenza delle c.v. Questo aumenta anche la reazione dell'istinto che stimola la risalita, anche molto energica, del diaframma, che può diventare incontrollata e portare alla stecca. Allora ecco che si inventano le "tecniche" per evitare la figuraccia. Una delle modalità che si sono escogitate è l'affondo, ovvero il premere fortemente la laringe verso il basso. Siccome la laringe è strettamente legata al funzionamento respiratorio, essendo la valvola dei polmoni, premere in giù la laringe costringe anche lo stesso diaframma a rimanere abbassato e questo può permettere di fare l'acuto senza il pericolo della stecca. E' una forzatura innaturale della fisiologia respiratoria e ovviamente una misura del tutto antivocale. Inoltre richiede una notevole resistenza da parte della laringe e delle stesse c.v., che devono resistere a una pressione enorme. Per questo motivo ci vuole parecchio tempo di allenamento, aspettare che la muscolatura si sviluppi (il che poi non consentirà più di lavorare su mezzevoci e piani-pianissimi) e potrà dare alcuni problemi fisici sia verso l'alto che verso il basso. L'unico dato migliore, rispetto a quello di cui sto parlando, è che l'intervallo ascendente verso l'acuto (ad es. Sol-Do) può essere pulito, cioè non non bisogna ricorrere a "sirene" (benché lo si faccia durante lo studio e qualcuno ha continuato a farlo anche nel canto vero e proprio) e strane meccaniche mandibolari e faringee.
Nella tecnica che vediamo nel video, non possiamo parlare di un vero affondo, ma di una suddivisione della gamma vocale in due settori: il settore centro-grave, dove si canta "normalmente" (nel caso presente molto ingolato); quando si sta per lanciare un acuto, si irrigidisce la mandibola, si apre la gola verso il dietro e si lancia l'acuto verso l'alto (quindi nel palato molle). In pratica si è bloccata, anche in questo caso, la laringe, però invece di premere verso il basso, si è creato un blocco servendosi della mandibola e della muscolatura vicina. E' meno gravosa dell'affondo, ma peggiore sul piano sonoro. E' chiaro che sono tutti sistemucci pessimi per cercare di scansare i problemi istintivi, che nessuno riconosce, con artifici che danno anche orribili risultati sul piano vocale e musicale. Ma alla gente piace così, sentite che applausi...! Quindi tutto ok! Le scorciatoie danno risultati più rapidi e sicuri, e qualche inconveniente non è la fine del mondo, specie se la gente manco lo sente...
PS: chi trovasse "decenti" gli acuti del video su riportato, deve fare una cura pesante di revisione uditiva.
E' davvero inascoltabile!!! Alcuni cantanti affermano che Puccini sia stato un rovinavoci, di sicuro già da molto tempo prima la scrittura operistica costringeva i cantanti ad insistere e parlare sugli acuti, l'uso dei portamenti era abusato e un certo canto verista costringeva la voce ad una pressione esagerata che provocava quel vibrato oscillante, a cui adesso siamo ormai tristemente avvezzi. Caso strano sono soprattutto le opere veriste a permanere in un certo repertorio, da arena...l'opera comunque è ormai morta. Vedo tuttavia sul web rifiorire un certo gusto per il canto vero che forse potrà dar luogo a una resurrezione. In fondo lo scopo di questo blog dovrebbe essere anche questo.
RispondiElimina