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martedì, giugno 20, 2023

Della distruttività

 La distruttività è un forte desiderio di creatività, frustrato, ostacolato, quindi una reazione istintiva. Può giungere anche a far male a sé stessi. Molte persone potremmo dire che arrivano a un canto distruttivo per non aver saputo - o trovato - le condizioni per cantare correttamente. Anche per impazienza.

7 commenti:

  1. Anonimo7:52 PM

    Buonasera. Potrebbe chiarire che cosa intende per “canto distruttivo”? Mi ha colpito la sua riflessione, ma non sono sicuro di aver compreso il termine. La ringrazio

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  2. Un canto distruttivo è un canto che facendo pesantemente uso dell'apparato fisico (muscoli, tendini, cartilagini, ecc.) provoca usura, stanchezza e in tempi proporzionalmente più o meno lunghi, danni, che si manifestano dapprima con segnali vocali tipo oscillazioni via via più ampie, invecchiamento timbrico, difficoltà crescenti ad affrontare la zona acuta, fino alla comparsa di arrossamenti, callosità, noduli, polipi.

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  3. Un autosabottagio inconscio, che si completa con atteggiamenti dati nel tempo.
    Distruzione del proprio io.È il riflesso di un immagine distorta di sé stessi, o malessere interiore
    Quindi sono segnali,...A volte grida, comunque creazione di un io, per sfuggire alla routine incentrato sul quotidiano.

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  4. Formichina, non si capisce nulla, esplicita meglio, grazie

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  5. Semplicemente, nell'impatto della propria voce nella costruzione del suono, c'è la manifestazione dell'io, ovviamente come in tutte le arti.
    Semplicemente come affermava lei, c'è la creazione nella distruzione.
    Mi scusi, se come ha notato non riesco ad esser chiara, non è semplice definire ciò che ha fatto emergere il suo post, indicando la distruzione come creazione.

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  6. eh, capisco che l'argomento è complesso, forse non avrei dovuto trattarlo, o con molta più abbondanza di spiegazioni. Per commentarlo occorrerebbe anche avere una visione complessiva più approfondita della poetica artistica a cui mi riferisco. Dobbiamo, intanto, ben separare l'io dall'ego, per cui l'io accetta e non interviene in prima persona, per cui non c'è "costruzione del suono", ma il suono si fa perché è lo spirito che crea il bisogno di manifestarsi e l'io si mette a disposizione. L'ego viceversa vuol promuovere se stesso e mettersi in evidenza in prima persona, e per ciò combina guai, al punto di creare distruzione. Quindi quanto più lasciamo spazio alla nostra pura interiorità, più consentiamo la vera creatività, più ci assoggettiamo alle nostre pulsione egoiche e narcisistiche, più rischiamo di farci del male, solo in pochi casi coronati da successi più che altro di facciata.

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  7. Grazie, per l'attenzione data.Per me, una profonda riflessione.
    Questo ultimo intervento, un apertura alla realtà...

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