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domenica, marzo 28, 2010
C'è portamento e portamento
Non è sempre facile spiegare certe apparenti contraddizioni. Si dice piuttosto spesso di non cadere, durante le esecuzioni, in portamenti, ovvero legature molto accentuate, che sono stilisticamente riprovevoli, a meno che non siano previste espressamente (spesso non è ben compresa neanche la differenza tra legatura e portamento). Il problema viene sollevato quando nel corso degli esercizi l'insegnante chiede l'esecuzione di portamenti molto accentuati, una vera e propria sirena. Ovviamente le due cose sono diverse, ma è bene spiegare. Prima cosa: il fatto di non dover eseguire frequentemente portamenti in fase esecutiva non significa non saperli fare, quindi sarebbe anche giusto eseguirla, di quando in quando, per apprendere questa prassi. Secondo: come è noto, avendone parlato più volte in questo blog, uno dei problemi cui vanno spessissimo incontro i cantanti, specie nei primi tempi, è quello di trattenere il fiato, frenarne la fuoriuscita, e questo è un difetto piuttosto serio, perché di fatto impedisce la giusta proiezione, quindi l'allargamento delle pareti e il corretto appoggio. Pertanto far passare da un suono a un altro con il portamento può essere un ottimo esercizio per "sprecare" fiato, ovvero emetterlo senza trattenimento, specie negli intervalli discendenti.
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buonasera maestro.
RispondiEliminasprecare fiato, certo serve per mantere l appoggio e curerà il legato nel fraseggio.
in fase di esercizio comunque, per evitare si spingere la nota antecedente su quella successiva, spesso consiglia di rilassare.
questo rilassamento prima di portare al suono successivo può far si che l appoggio diminuisca in quella fase?e comunque questo rilassamento come va attuato? include anche una diminuzione del volume prima di passare al suono successivo?
grazie Alessandro
La questione che poni richiede una risposta non brevissima, per cui, a vantaggio di tutti, inserirò un apposito articolo. Ciao e grazie
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