Ho parlato spesso per vari motivi della mandibola, ma penso necessiti un capitolo apposito di approfondimento.
Se si osserva uno scheletro, si noterà che la mandibola ha una possibilità di articolazione davvero straordinaria. Nella vita ordinaria invece ci sono persone che hanno un'escursione di apertura assai ridotta. Questo è dovuto a legamenti tendinei che se permettono il suo controllo, dall'altro tendono a ridurre un po' il suo range di apertura. Lo sbadiglio, oltre che per compensazioni aeree, ha lo scopo di mantenere elastici questi legamenti, che col tempo potrebbero ridurre eccessivamente l'ampiezza orale. Dunque, prima cosa: chi vi dice che non bisogna aprire molto la bocca, può anche avere ragione sotto alcuni punti di vista, però in alcuni momenti del canto, specie nel corso dello studio, è necessaria una notevolissima apertura, per cui è bene, anche al di fuori degli esercizi, fare allenamento di apertura, proprio per sfruttare l'elasticità di tendini e affini e ottenere la massima possibilità di articolazione con la minore tensione possibile.
Riprendo, però, alcune altre cose importanti che vanno rimarcate. Specie nei primi tempi di studio, se la mandibola non si apre molto, o tende a chiudersi durante l'esecuzione, non è solo colpa del fatto che non si è abituati ad aprire o c'è poca elasticità; il problema viene da "sotto". Il sollevamento del diaframma, anche solo accennato, provoca facilmente non solo una risalita della laringe, ma anche quella della lingua e della mandibola intera. Dico nei primi tempi di studio, ma in realtà riflessi di spinta continueranno a verificarsi per moltissimo tempo. L'apertura, l'elasticità e la motilità mandibolare dovranno essere esercitate e mantenute, perché sarà grazie a queste che si aiuterà il fiato a scorrere nel "tubo" faringeo senza trovare resistenza e senza che questo crei tensioni e blocchi agli apparati.
Nessun commento:
Posta un commento