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martedì, novembre 01, 2011

Del color chiaro

Senza addentrarmi troppo nell'argomento, posto un video di R. Blake in cui canta un'aria dalla Donna del lago di Rossini, dove sono particolarmente evidenti due aspetti: il ricorso da parte del cantante a un colore particolarmente chiaro, al limite dello schiacciato, e, per ottenerlo, l'adozione del cosiddetto "sorriso", che soprattutto nelle prime frasi del brano è facilmente visibile nel suo volto. Questo gli consente poi anche quella facilità di vocalizzazione veloce. Il color chiaro è certamente utile e preferibile in tutto il centro, sicuramente Blake si è reso conto che adottando questa postura, descritta nei trattati antichi, in particolare dal Garcia, si sta lontani dalla gola e si favorisce il canto sul fiato. Non posso tacere però che non approvo del tutto questa esecuzione proprio perché il lato tecnico, per quanto tendenzialmente positivo, non può prevaricare l'espressività e il giusto dosaggio dei colori. In ogni modo è una lezione che invito ad osservare e a far propria.

2 commenti:

  1. Anonimo1:00 AM

    A proposito di Blake, mi sono sempre chiesto se quel suo timbro tendenzialmente sgradevole, a volte addirittura legnoso, e in età matura veramente brutto, fosse dovuto esclusivamente alla natura della sua voce, oppure se fosse accentuato da un suo errore d'imposto, che però non sono mai riuscito ad individuare con sicurezza. Anche perché si tratta di un cantante che come pochi riesce ad impressionarmi con il suo sfoggio di messe di voce, agilità, estensione, colori, mezzevoci, accenti... eppure c'è di fondo un qualcosa di sgradevole in quella voce che non so bene come spiegarmi.

    Francesco N.

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  2. A mio avviso Blake esagerava un po' nell'uso di forme e posture, che rendevano aspri alcuni suoni. Bisogna anche considerare che forzare determinati colori o posizioni può comportare movimenti laringei, diaframmatici e comunque delle forme interne che impediscono, seppur momentaneamente, quella armoniosità che rende il suono più bello e omogeneo. Però bisogna anche dire che la voce del contraltino, con qualche eccezione, tende un po' all'aspro e al disomogeneo.

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