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sabato, ottobre 29, 2022

Dello sguardo

 Fin da quando iniziai a insegnare canto, mi accorsi che molti allievi durante la lezione fissavano lo sguardo e il più delle volte lo rivolgevano verso l'alto. Nonostante le mie ripetute richieste di tenerlo "normale", cioè non fisso e soprattutto rivolto in alto, non sono quasi mai riuscito a ottenere apprezzabili risultati. Però non mi ero mai soffermato sul perché e il percome. In questi giorni, riflettendo su altre questioni, ho rammentato un post di qualche tempo fa, dove segnalavo una performance direttoriale di Sir Georg Solti che dirigeva il funerale di Sigfrido, dall'omonima opera di Wagner, che segnalai per spiegare che il fatto di utilizzare varie parti del corpo per la direzione, ha come causa il fatto di non avere la piena padronanza dello strumento specifico, cioè le braccia, per cui si usa altro per sopperire a quella carenza. La questione è la medesima. Il o la cantante che si concentra con lo sguardo verso un punto immaginario, in realtà sta togliendo attenzione dal senso fondamentale, cioè l'udito! Chi canta deve concentrarsi sull'ascoltarsi, o meglio, ascoltare se sta pronunciando correttamente e se il suono è libero. Ho persino sentito dire che alcuni insegnanti suggeriscono agli allievi di sollevare le sopracciglia e guardare con attenzione. Pessimo consiglio, assolutamente da non seguire! Lo sguardo deve essere sereno, ed è necessario che la fronte, quindi anche le sopracciglia, restino tranquille e basse. 

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