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lunedì, agosto 12, 2024

Uomo o animale?

 Si può cantare in quanto animali, certamente con un buon grado evolutivo, oppure come uomini dotati di un più o meno ampio bagaglio spirituale. La maggior parte dei cantanti odierni e della maggior parte degli insegnanti di canto, perlomeno per quanto osservo, si riferisce al primo modo, cioè considerando gli apparati così come sono in natura. Ma questo non può diventare un canto d'arte, nemmeno se il soggetto è un fenomeno privilegiato. Mi si fa notare che un tenore abbastanza celebre posta spesso dei brevi video in cui propone un suo metodo, che purtroppo è zeppo di errori molto gravi. Lui considera la laringe una valvola, e ha perfettamente ragione (purtroppo tantissimi insegnanti questo non lo sanno e non lo considerano), peccato però che il suo uso in questo modo sia antivocale. Se si vuol fare un canto di qualità, noi dobbiamo far superare alla laringe questa condizione esistenziale e farla diventare, mi pare ovvio, uno strumento musicale. Nel momento in cui assolve la funzione valvolare, si crea un blocco, ovvero un'apnea, come si può facilmente notare dal video. Altro errore: lui dice che le vocali si formano nella laringe. Per dimostrarlo mostra un breve spezzone video della Olivero che chiude una frase della traviata. Intanto farei notare che la voce della Olivero è cinque o sei milioni di anni luce più avanti della sua, il che già la dice lunga. Secondo lui il fatto che la Olivero non modifichi in modo evidente la forma delle labbra è un segno che la vocale viene fatta con la laringe. Allora, mi piacerebbe vedere lui eseguire tutte le vocali correttamente senza muovere le labbra. E' vero che ci sono persone che riescono a parlare muovendo quasi indistintamente le labbra, ma è il faringe, grazie alla sua elasticità e plasticità che riesce nell'intento, per quanto assolutamente non adeguato a un canto, nemmeno di bassa qualità. La laringe può solo emettere suoni "anonimi", cioè privi di una qualificazione semantica. Oltre ai ventricoli del Morgagni, è poi il tratto compreso tra le false corde e il velopendulo che origina un COLORE, chiaro o scuro o variamente sfumato, in base alle esigenze foniche. Dopodiché tutto il complesso apparato articolatorio, composto da lingua, labbra, velopendulo, faringe, mandibola, cioè tutto l'insieme mobile della cavità orale, modellerà la risonanza e produrrà i fonemi. Non entro nei particolari, comunque la sostanza è questa, e pensare che le corde vocali e la laringe abbiano a che fare con la pronuncia, è pura follia. Noi parliamo e siamo in grado di pronunciare con varie gradazioni qualitative fondamentalmente grazie alla nostra spiritualità, che ci ha donato l'uso della parola e che è entrata, ad un livello modesto, nella nostra natura. Ad un basso livello perché richiede energia, e quindi, facendone un uso molto intenso, sarebbe folle consumare molto. Il canto artistico, essendo di utilità specifica nei momenti in cui si utilizza per scopi superiori, può anche consumare più energia, però occorre una lunga disciplina per far sì che il corpo si metta nella condizione di sostenere questo lavoro, alla cui base deve esserci una forte esigenza che posso definire esistenziale, cioè talmente potente da convincere la mente ad accettarlo. Non si tratta di una esigenza di volontà, ma interiore, cioè che proviene dalla Conoscenza stessa che ha riconosciuto in un essere umano la forma e le condizioni per poter raggiungere quello straordinario risultato conoscitivo. Per concludere il commento sui video di cui sopra, aggiungo che questo cantante dice, alla fine, che si canta "sul fiato" e non "col fiato". A parte che si deve per forza cantare col fiato, se no la voce non potrebbe prodursi, è lapalissiano, ma il problema grave del suo metodo è che la voce non è per niente sul fiato (è palesemente ingolata), ma poggia propriamente dove lui indirizza tutto, cioè sulla laringe. Altro che diaframma (che tra l'altro non si capisce esattamente dove sarebbe, secondo lui, così come non si capisce bene dove starebbe il fiato). 

1 commento:

  1. Grazie maestro! Avendo assimilato quel minimo dai suoi insegnamenti,dei quali per altro mi pregio e sempre ne farò tesoro, non posso che provare tristezza(e fastidio)nella spocchia di questi cantanti per le castronerie che divulgano e sopratutto per il fatto che possano rovinare dei giovani che si affidano alle loro cure! Mah!

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