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lunedì, agosto 24, 2009

come Michelangelo...

Sempre più mi convinco che la grande scuola di canto equivale al concetto che espresse Michelangelo nella scultura, che non scolpiva un soggetto ma toglieva il marmo di troppo attorno ad esso. E' peccare di presunzione ritenere che si possa "costruire" una voce, quando la natura, assai più brava, lo strumento lo ha già bello che fatto! L'arte consiste nel saperlo far emergere, nel permettergli di poter dare il meglio di sè, escludendo quelle resistenze e quegli attriti che il rozzo corpo umano manifesta nell'ambito della sua vita quotidiana. Lo spirito artistico può valorizzare nuovamente questa fortuna che si cela entro ognuno di noi, quasi sospendendo, per un tempo, la vita con le sue seccature e i suoi problemi materiali. Quindi insegnare il canto non può consistere nel forzare, nel far fare assumere al corpo o anche a piccole parti di esso pose o posizioni tese, rigide, dure, ma, al contrario, nello sviluppare armoniosamente ciò che la natura già ci ha elargito. L'unico ostacolo è... il nostro corpo, e quindi purtroppo sbagliano anche quegli onesti e illusi insegnanti che pensano che basti respirare tranquillamente e fare cose "naturali" per ben cantare; affinché lo spirito possa elevarsi è necessario raggiungere un compromesso, e il grande insegnante è colui che sa come realizzarlo.

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