E' molto comune in chi inizia lo studio del canto notare posture del corpo non del tutto corrette. Appoggiarsi ad una parete o al pianoforte o a un qualunque oggetto presente è il segno della fatica che l'istinto non vuol fare. In genere si fa notare l'errore e si evita di ripeterlo. Meno evidente, ma più subdolo e potenzialmente dannoso è l'appoggio sull'anca. In pratica evitando di appoggiarsi ad oggetti esterni, si cerca di scansare un po' di fatica scaricando il peso su una sola gamba. Così facendo però l'asse del bacino si inclina su un lato e il peso del busto graverà sull'anca nel lato più basso. Questo è deleterio perché anche il diaframma tenderà a inclinarsi sullo stesso lato e il peso del fiato non sarà più equilibrato e uniformemente ripartito; siccome il diaframma non è un muscolo unico, ma è diviso in zone, c'è il rischio (che all'istinto piace!) che una parte del diaframma si abbassi e un'altra si alzi, con conseguente parziale spoggio, il che, come noto, è cosa assolutamente da evitare.
Da assimilare allo stesso errore è anche il piegare una o entrambe le gambe.
Nessun commento:
Posta un commento