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lunedì, gennaio 25, 2010

Il cantante "spinto"

Naturalmente il titolo è ironico, non mi riferisco alla classe dei lirico-spinti, bensì a errori di impostazione. Facciamo una premessa. La scuola esemplare di canto mira a ridurre pressoché a zero la cosiddetta compressione sottoglottica, che è quella spinta che il diaframma-fiato esercita naturalmente sotto la laringe per compiere alcuni movimenti necessari alla vita vegetativa, cioè per l'equilibrio del corpo e altre funzioni fisiologiche che richiedono l'impiego del fiato anche al di fuori della funzione ossigenante. In genere questo legame tra diaframma e laringe viene in buona parte eliminato, anche in scuole modeste, in quanto risulta difficile avere una vocalità sonora e piena con questo "chiodo" in gola. Esistono però numerosi esempi di cantanti dalla vocalità gradevolissima, e piuttosto facile. Più che i tenori, noto la diffusione di baritoni con questa caratteristica, che svettano in zona acuta con una certa facilità, tale da creare persino dubbi di classificazione. Al di là di questa, che in alcuni casi può effettivamente essere errata, questo commento riguarda il fatto che un grado leggero di ingolamento, cioè lo sfruttamento della pressione sottoglottica con una leggera controspinta dall'alto (diciamo affondo per capirci) può creare una situazione anomala, e cioè la riduzione della portata (limitazione dell'apertura glottica) e l'appoggio in gola, rende: meno pesante la voce, quindi più agevole da manovrare, leggermente più acuta, quindi più facilità a raggiungere le note alte (con spostamento del punto di passaggio), abbastanza ricca, in quanto gli armonici fondamentali possono essere conservati. A questo punto mi si può ragionevolmente chiedere perché non impariamo tutti questa tecnica! Intanto dobbiamo dire che anche per questo modo di cantare, pur essendo difettoso, bisogna avere una predisposizione. La maggior parte dei cantanti se si volessero condurre a questa tecnica si troverebbero con grossi problemi un po' diffusi. Non è infatti facile riuscire a cantare con un appoggio glottico senza avere anche un timbro gutturale. Anche riuscendoci, inoltre, la voce rischia di avere suoni fissi, indietro in maniera evidente e sgradevole. Comunque, ammettendo di riuscirci, risulta evidente che una limitazione della "canna" o tubo, renderà assai meno efficace il supporto diaframmatico e l'energia da esso profusa, per cui può addirittura succedere che un baritono acuto possa cantare ruoli tenorili non troppo acuti, ma soprattutto un tenore o un baritono possano cantare su tessiture acute con una certa facilità, ma con una diffusione del suono decisamente più modesta. Oltre a ciò il tempo non lavorerà a favore, perché il fisico a una certa età si ribellerà allo sforzo, e tutto l'impianto se ne andrà piano piano all'aria. Resta poi sottinteso che un orecchio buono capterà tutta la vocalità come "bloccata", trattenuta, e dunque difficilmente sopportabile. In campo femminile può anche avvenire lo stesso procedimento, ma non si può portare alle note più acute del registro di testa, perché è impossibile emetterle senza la maggiore ampiezza di gola; alcune che ci provano arrivano a suoni stridenti e spesso stonati, e durano pochissimo. Nel mezzosoprano è, disgraziatamente, più comune, e peggio ancora con i presunti contralti.

2 commenti:

  1. Anonimo3:22 PM

    quindi se non ho capito male, un cantante che spinge è un cantante che spinge cantando di gola?

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  2. Un po' tutti spingono, oggigiorno, e un po' tutti ingolano. La spinta provoca facilmente chiusura glottica (in quanto la laringe si comporta come una valvola), e per cercare di contrastare questa chiusura si cerca di allargare la gola forzando sulla muscolatura faringea e glottica, e questo provoca voce gutturale (o ingolata). Bisogna considerare inoltre che la spinta sottoglottica provoca risalita della laringe stessa, e questo comporta anche sollevamento del fiato dal diaframma, cioè spoggio della voce, e quindi per contrastare si preme sulla laringe e quindi, nuovamente, voce ingolata. Quindi la spinta provoca, seppur involontariamente o indirettamente, ingolamento.

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