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domenica, febbraio 21, 2010

Dov'è la pronuncia?

La percezione della pronuncia è un fatto soggettivo, legato a mille fattori individuali. Possiamo dire, però, che il risultato che si può ottenere è quello di percepire tutto come se venisse pronunciato fuori dal corpo, a qualche centimetro di distanza dalla bocca. Questo "fenomeno" è dovuto alla proiezione del suono verso la bocca e gli incisivi, esente da interferenze e resistenze muscolari, valvolari e istintive, tale da concentrarsi quasi in un'unico punto, esterno al corpo stesso. E', ovviamente, una sensazione incredibile, piacevole e spirituale. E' il risultato, l'unificazione dei tre apparati in un'unica soluzione e sensazione, e potrebbe anche coincidere con quell'abusato termine "maschera" che viene contrabbandato in ogni dove si parli di voce e canto, con la differenza che in genere la maschera coincide con un vibrazioni della muscolatura e ossatura del viso, mentre noi andiamo addirittura oltre. Quando riusciamo a percepire che una vocale suona "fuori", percepiamo, nel contempo, di aver realizzato una sorta di "aggancio". Questa sensazione è dovuta al fatto che il flusso aereo-sonoro riesce a permanere fisso sul palato alveolare senza modifiche e spostamenti dovuti all'articolazione o ad altre interferenze, compresa quella elevata pressione di cui abbiamo accennato nell'articolo "il tubo diritto" (prima della terza e ultima fase, quando la possibilità di realizzare la respirazione "galleggiante" farà superare anche ogni pressione e appoggio). In questo modo si realizza perfettamente quel "bipolo" cioè quel controllo, dai più ritenuto pressoché impossibile, del diaframma. Sia molto ben chiaro che non si deve forzare lo studio per ottenere questo risultato, che è del tutto inimmaginabile nei primi tempi di studio, e che non può concretamente realizzarsi solo quando ogni reazione istintiva sarà debellata e il fiato educato secondo le regole del belcanto dell'antica scuola italiana.

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