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sabato, maggio 15, 2010
Chi ben comincia... è alla fine!
Un celebre e importante motto del grande direttore Sergiu Celibidache era: la fine (di un brano) è contenuta nell'inizio. Approviamo e applichiamo anche alla nostra disciplina. L'inizio di ogni giornata canora deve essere attentamente vagliato, se la si vorrà concludere positivamente. Evitare di cantare subito arie, specie se particolarmente impegnative. Può essere un buon sistema trovare un'aria o romanza leggera, "comoda", che, ben conosciuta e studiata, possa anche fare da allenamento. Ciò che deve essere ben chiaro è che non si deve pensare di "riscaldare la voce". Anzi, la cosa migliore è cercare di dimenticare che si ha una voce! Ciò che va sviluppato è solo e unicamente IL FIATO. Certo, usando la voce, ma avendo solo presente che il fiato giunge sin sulle labbra, sui denti anteriori, e occorre far sì che fluisca, che scorra continuamente senza trattenimenti e senza spinte, senza ostacoli, senza artifici, dalla bocca. La leggerezza è fondamentale nei primi momenti. Se i primi esercizi o vocalizzi o arie mettono in moto i muscoli faringei, potrebbero nascere subito problemi che possono influire molto negativamente nel prosieguo della giornata e le cose potrebbero essere gravi se è un giorno in cui si deve fare concerto. Inoltre è sempre bene ricordare che all'inizio è buona norma riposarsi spesso, lasciar "sedimentare" il fiato. Come abbiamo già scritto più indietro, inoltre, è ottima regola fare esercizi completamente senza voce.
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