Noto una certa perplessità nell'uso di questi termini, al punto che io stesso per qualche tempo ho quasi abolito l'uso del "sostegno", dunque è meglio chiarire. Ho sentito, da parte di un insegnante di un "metodo" che sta andando forte, di cui si occupa anche un (IL) celebre foniatra, che l'appoggio si realizza col diaframma mentre il sostegno lo si realizza con i muscoli del collo! Ovviamente sono rimasto paralizzato dalla meraviglia e dall'orrore! Questa visione non solo mi trova del tutto in contrasto, ma la reputo una dichiarazione di antivocalità.
Per quanto riguarda questa scuola, appoggio e sostegno sono solo due facce della stessa medaglia, per cui come dico che la voce appoggia sul fiato (/diaframma), così posso dire che il fiato (/diaframma) deve sostenere il suono. Se il tetto appoggia sui pilastri, è evidente che i pilastri devono sostenere il tetto, non sta appeso alla volta celeste! La sostenutezza di cui parlano gli antichi si riferisce al petto, cioè quell'erezione del petto che ne impedisce la caduta e la pressione sul fiato/diaframma e che ne limita l'efficacia nel canto, ovverosia quando realizzata correttamente permette quel passaggio alla postura costale e quindi galleggiante che sono le fasi artistiche più avanzate del canto.
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