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martedì, luglio 19, 2011

Tradizione e ascolto

Mi capita sovente di sentir dire: "eh, quel certo cantante ha inciso la tal opera, o la tal romanza, ma non è per lui". L'ho detto infinite volte anche io. Domanda: da dove deriva tale certezza? In alta percentuale da questioni relative alla tradizione, la quale poi è andata mutando e modificandosi nel tempo. Prendiamo ad esempio Otello di Verdi. Il ruolo fu creato da Francesco Tamagno, cantante arcinoto per lo squillo degli acuti, e l'estensione non indifferente, visto che aveva in repertorio anche Guglielmo Tell. E' vero che Verdi non rimase troppo soddisfatto della prestazione, ma a causa del fatto che Tamagno era piuttosto "tagliato con l'accetta" e non dava sufficiente espressività a molte frasi d'amore, e rifuggiva un po' i piani e pianissimi, di cui Verdi cosparse la partitura. Alcuni anni dopo la prima rappresentazione, un altro tenore, Giovan Battista De Negri, portò al successo l'opera, dandone una versione più drammatica e centrale, cioè escludendo un po' l'aspetto eroico che ne aveva dato Tamagno. Da allora, e per parecchi decenni, quest'opera visse la propria storia su due fronti: quella eroica (Martinelli, Merli, Pertile, Lauri Volpi) e quella più drammatica e baritonaleggiante (Vinay, Vickers, Del Monaco, Cura). In tempi recenti, il ruolo è stato ripetutamente visitato da Domingo, che in prima battuta fu contestato, perché se pur dotato di timbro caldo, non possiede l'accento e l'intensità realmente drammatica di Vickers e Del Monaco, e, solo isolatamente, da Pavarotti. Quest'ultimo suscitò ancor più proteste di Domingo, perché, secondo i detrattori, non possedeva nessuna caratteristica utile al personaggio. Inaspettatamente, uno dei più feroci critici operistici, Rodolfo Celletti, che non aveva certo lesinato aspre critiche al modenese anche in gioventù, ora avallava la sua performance otelliana. Il motivo, secondo lui, era che Pavarotti rientrava nel filone eroico. Personalmente non condivido, perché Pavarotti, pur essendo contraltino come Lauri Volpi, non possedeva certo lo squillo fulminante, ma diciamo neanche la personalità del prorompente cantante di Lanuvio. Sappiamo quanto fosse appagante la Turandot del più anziano, quanto fosse piacevole, ma limitata poi in teatro, quella del più giovane. Ma usciamo da questo ambito particolare, che è un esempio. Noi dobbiamo imparare ad ascoltare e a superare le gabbie della tradizione. Quando mi si dice: Ma Schipa ha inciso l'aria della Tosca o dello Chénier, ma non è per lui... D'accordo, può darsi, ma... ascoltiamo. Non dico solo Schipa, dico anche gli altri. Non lasciamoci condizionare sempre dall'opinione degli altri, facciamoci le nostre idee, basate su convinzioni non superficiali, anche perché solo così possiamo sostenerle e prenderci responsabilità su quello che diciamo.

2 commenti:

  1. Penso di aver ascoltato di Schipa (dalla Tosca) quel"disciogliea dai veli...) almeno 300 volte (davvero non scherzo) per cercare di capire come fa il Grande a raggiungere quella soavità, leggerezza e bellezza sublime di quel filato etereo... sfido quanti riescano a farlo (soprattutto oggi)in quella maniera!.
    Come si fa a dire che non sia indicato Schipa a cantare quell'aria! Ma quella è vera ARTE! L'errore, secondo me, è pensare che per quel ruolo ci voglia il botto finale, il roboante schiamazzo, io invece ogni volta che l'ascolto sogno davvero Tosca che languida e sensuale si lascia disciogliere i capelli dalle mie mani frementi...

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  2. Bravo Salvo. Per esempio la Caballé è stata sempre indicata come inadatta al ruolo di Turandot. Lasciamo stare che oggi per fare Turandot cercano sempre e solo soprani con un vocione esagerato che urlino a più non posso per tutta la durata della parte (non importa cosa dica, se intonata o meno...). Lasciamo stare se la Caballé fosse o non fosse adatta vocalmente al ruolo, ma è stata la prima, almeno in tempi moderni, a dire: "il suo nome è amor" con quella soavità che necessita quella "conversione" della principessa di gelo. Quindi possiamo discutere a lungo su tutti i rapporti ruolo-interprete, ma quando un cantante ci dice qualcosa di importante sul modo di affrontare un certo personaggio o una certa aria, è sempre da prendere in considerazione! Grazie, ciao.

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