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lunedì, novembre 11, 2013

La voce che cambia

Ero in dubbio se intitolare questo post: la voce dell'anima; si capirà il perché.
Ho sentito diverse volte chiedere se la voce cambia col tempo, e ho sentito anche chiedere se è possibile cambiare la voce, persino se è possibile cambiare registro vocale. Ma sento anche chiedere cosa conferisce alla voce le proprie caratteristiche, e la risposta, che si trova in quasi tutti i manuali sulla voce e il canto, è: la conformazione ossea e anatomica del volto e della testa in genere. Quest'ultima affermazione è senz'altro vera, ma non è l'unica risposta, e forse non è la più importante. Ogni individuo è caratterizzato non soltanto da una determinata conformazione fisica, ma anche psicologica e spirituale. Col tempo le condizioni fisiche che hanno un influsso sulla voce possono modificarsi modestamente; se sentite un uomo di 20 anni e ne risentite la voce dopo 20 o 30 o più anni, è probabile che notiate delle differenze, ma solitamente non tali da renderla irriconoscibile. Questa prova è possibile farla ascoltando reperti, facilmente rintracciabili in rete, di alcuni presentatori e attori, che poi più di altri potrebbero andare incontro a modifiche a causa dell'uso intenso che fanno di questo mezzo. Se si ascoltano le voci di Milke Bongiorno, Pippo Baudo, Corrado, Arnoldo Foà, tanto per fare qualche nome, si noterà che in gioventù avevano voci più squillanti, più mobili, ma timbricamente sono cambiate pochissimo (tra l'altro sia Corrado che Baudo dovettero ricorrere a qualche operazione). Ci sono però alcuni reperti che documentano un caso eclatante di cambiamento vocale: Mussolini. C'è un documento, che non posto, se volete lo travate su youtube, che riporta il primo messaggio di Mussolini dopo la liberazione da campo Imperatore e rivolto alla costituenda Repubblica di Salò, credo da una radio tedesca. La voce, confrontabile con le decine di registrazioni del periodo precedente, è pressoché irriconoscibile, se non in qualche accento verso la fine del comunicato, e lui stesso, forse consapevole di questa condizione, dice, riferendosi alla propria voce: "e sono sicuro che voi la riconoscete". Il mondo che aveva creato gli era rovinato addosso, e ora si trovava in una condizione di sudditanza nei confronti di Hitler; praticamente la sua vita era finita. Era la voce di un morto! Dunque, uscendo da questo spaccato storico, che ho preso come pretesto, la voce non è "solo" il prodotto di cartilagini, muscoli ed ossa, ma di qualcosa di molto più sottile ma fondamentale per la vita: la sua spiritualità, o anima. Dunque ciò che posso dire è che le persone possono cambiare voce non volontariamente, ma quando la vita produce cambiamenti di rilievo. In realtà un orecchio analitico ed esperto coglie anche cambiamenti più sottili. E' anche per questo che molte persone provano difficoltà e vergogna a cantare e persino a parlare. Avete presente coloro che parlano pianissimo o che hanno quasi sempre una mano in prossimità della bocca? Essi hanno inconsciamente timore di rivelare troppo di sé, in quanto la voce rispecchia molto dell'interiorità di una persona, e del resto è normale, essa è il risultato non solo dell'attività di due muscoletti, le corde vocali, ma di un flusso aereo che è la nostra vita, il fiato, che proviene dal profondo del nostro corpo e coinvolge il diaframma, che è a contatto con i nostri organi più importanti, cuore compreso. Come può non risentire di ogni cambiamento, anche di salute, che si manifesta nel tempo? Questa considerazione mi è venuta in queste ultime settimane per qualcosa di molto più leggero rispetto ai fatti storici di cui parlavo sopra. Seguo in tv alcune gare di motociclismo, e ho notato che un campione di questi ultimi anni, Jorge Lorenzo, ha cambiato la voce! Alcuni anni fa, quando approdò al massimo campionato aveva una voce che a me risultava alquanto sgradevole, e questo si collegava a una certa antipatia che mi suscitava il personaggio, a certe esternazioni e anche a un certo modo di comportarsi in gara. Ebbene, quest'anno era un'altra persona: posato, saggio, disponibile, onesto nelle riflessioni e nei commenti e anche molto più bravo agonisticamente. E, questo l'ho notato proprio nelle ultime gare, la voce è diventata più morbida, più gradevole. Peraltro, con mio sommo rammarico, ho dovuto constatare oggi, finito il campionato, che anche il grande Valentino Rossi ha un po' cambiato la voce, mentre quella "sua" mi pare l'abbia un po' ereditata il nuovo campione, Marquez.

2 commenti:

  1. Salvo2:46 PM

    "Io non so parlar d'amore
    l'emozione non ha voce
    E mi manca un po' il respiro
    se ci sei c'è troppa luce
    La mia anima si spande
    come musica d'estate
    poi la voglia sai mi prende
    e mi accende con i baci tuoi..."

    L'emozione gioca spesso brutti scherzi e quindi nei vari momenti della nostra vita, ad eccetto di varie e proprie patologie, risentiamo continuamente delle varie modifiche che più o meno consapevolmente operiamo sul nostro tratto vocale. Ricordo che agli inizi degli studi, essendo inizialmente ed ancora una persona timida ma fondamentalmente solare, la mia insegannte mi diceva spesso di cacciare fuori la mia voce e nel tempo mi sono reso conto che aveva ragione, perchè all'epoca il mio "tratto vocale", il mio respiro, la mia postura, ecc... erano condizionati e conseguenza del mio "essere", del mio carattere e personalità che nel tempo, pur rimanendo nello stesso timbro, certamente si è arricchito di vita e quindi di felicità, di gaiezza ed alcune volte anche di una "sana" spavalderia.


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    1. Si può dire che la voce vari ogni giorno in base alle condizioni psicologiche ed emotive, oltreché biofisiche. Poi ci sono i cambiamenti più consistenti che riguardano trasformazioni di tipo sociale, familiare, lavorativo, in positivo o in negativo. Chi poi entra nel mondo del canto o di professioni che fanno uso della voce, questione che non ho trattato nel post, possono entrare in un'altra dimensione, per cui una buona scuola può "liberare" la voce bloccata, una cattiva scuola può chiuderla ancora di più, il tutto però sempre in relazione alle questioni che ho detto prima; in genere chi canta con una certa facilità fin da subito è tendenzialmente aperto, generoso, spavaldo; chi incontra più difficoltà è più timido e chiuso; il secondo necessita di una migliore scuola, però può sviluppare un percorso educativo più importante, mentre il primo rischia di fidarsi troppo della propria facilità e trovarsi presto in crisi...

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