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giovedì, novembre 06, 2014
Il limite melodico
Dire, pronunciare una frase senza intonazione ci pone, solitamente, in una dimensione di libertà che non riusciamo a ritrovare nella stessa frase melodicizzata. O meglio: non sempre. Ci sono brani ai quali si accede con una certa facilità e una certa tranquillità. Questo è dovuto per lo più alle nostre caratteristiche personali. Si potrebbe dire che ognuno di noi ha una sua "tonalità" soggettiva, una propria tessitura di elezione e così via (per la stessa ragione troviamo brani agevoli ed altri ardui) ( è anche vero, però, che ci sono degli standard, gli stessi che determinano le "classi" vocali (tenore, baritono, ecc.), che rendono "scomodi", difficili, perigliosi determinati passaggi, piuttosto unanimemente riconosciuti). Questo si comprende anche nei primi esercizi e, peggio, tra coloro che hanno un cattivo studio alle spalle. fate dire con linguaggio parlato una qualunque frase, poi la fate intonare e perderà immediatamente ogni traccia di spontaneità, di chiarezza, di intenzionalità. Da qui possiamo trarre qualche indicazione didattica. Due, direi, sono le conseguenze interessanti da desumere: qual è l'area tonale più indicata al soggetto e come fare a migliorare la "posizione" (avanzata) del canto dove questo non avviene facilmente. Sono efficaci ed utili esercizi il far dire frasi con dinamiche molto diverse, dal bisbigliato al detto ad alta voce, come se si parlasse a qualcuno che si trova dall'altra parte della strada. Il passaggio successivo sarà quello di adeguare a ciascuno di questi esempi a uno nota o comunque a un'area tonale. In questo modo la facilità e la spontaneità del parlato semplice potrà trasferirsi alla melodia.
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