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domenica, maggio 15, 2016

Ammucchiate musicali

Se da un lato la moderna concezione della musica e del canto vuole il primato di giovani sempre più giovani, che, senza offesa per loro, potremmo definire scimmiette ammaestrate (l'offesa va invece senza esitazione a genitori e soprattutto imprenditori televisivi o di organizzazioni festivaliere inerenti), dall'altro abbiamo il ricorso sempre più frequenti alle ammucchiate.
Alcuni anni fa mi raccontarono che nel duomo di Milano riunirono non so quanti coristi e non so quanti orchestrali per eseguire una mega Messa di Requiem di Verdi. Conosco alcuni che parteciparono come coristi e che mi raccontarono di quella follia, dove non si capiva assolutamente niente. Senza esserci stato io l'avrei detto in qualunque momento senza esitazione che sarebbe finita così. Bisogna essere tonti o in malafede (la seconda che ho detto) per poter pensare di realizzare una cosa del genere. Bel servizio a Verdi. Ma ormai queste vicende sono all'ordine del giorno. Ogni tanto ricevo email di fantasiose organizzazioni che intendono radunare, ad esempio, il più grande coro del mondo (vogliono apparire sul libro dei guinness?) e lo stesso vale per orchestre. Va bene il concetto di divertimento in musica, va bene anche organizzare eventi dove i giovani possono incontrarsi e condividere esperienze e passioni, meglio se musicali, però alla base deve esserci sempre un criterio di dignità e di rispetto per l'arte che si vuole frequentare; viceversa ammucchiare musicisti solo per il gusto di vedere tanta gente assieme finisce per diventare un'offesa, perché è fuor di dubbio che l'ultima cosa a cui si può mirare è la qualità della performance. Mettere insieme persone solo per far numero, senza alcuna selezione o comunque senza alcuna premessa di audizione per dare coerenza e omogeneità, è già assurdo, ma anche se fosse bisogna considerare che i numeri pesano anche, e non poco, sugli equilibri, per cui aumentando il numero degli esecutori gli equilibri nelle varie sezioni, rispetto a quanto scritto sulle partiture, salta; non solo, a un certo punto non esiste più alcun equilibrio, l'acustica non regge più, per cui anche con le migliori intenzioni esecutive il risultato finale sarà sempre e comunque pessimo. Dunque perché farlo? Sempre e solo per una sorta di narcisismo, di apparire, di "esserci stato", come si trattasse di un evento storico. In parte è vero, ma da mettere nel libro nero.

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