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domenica, settembre 25, 2016

PNV

  Per chi non conoscesse la PNL (Programmazione neuro linguistica), per sommi capi espongo un po' di cosa si tratta. Uno psichiatra e psico terapeuta americano, Milton Erickson, si fece notare in quanto riusciva a curare gravi forme psichiche in tempi brevissimi e in modo estremamente efficace. Molti studiosi si recarono ad assistere a sue terapie e a sue lezioni per cercare di comprendere il suo sistema (che, coerentemente, non definiamo "metodo"), registrarono e presero appunti, e nacque una disciplina che fu chiamata Programmazione Neuro Linguistica. Erickson praticava una sorta di ipnosi nei pazienti, che non dobbiamo però confondere col comune senso del termine (la matita o il pendolino fatto oscillare davanti agli occhi...!). Per l'appunto, questo particolare stato viene richiamato da un efficace uso del linguaggio, per cui il paziente tende ad aprirsi e a rivelare gli stati inconsci che lo tormentano e questo guida alla terapia e alla guarigione. Ora ho detto tutto questo in modo assai banale, tanto per dare un'idea, e chi vuole può approfondire. Suggerisco, a chi interessa, di leggere il libro fondamentale di questo medico: "La mia voce ti accompagnerà". E' molto interessante anche leggere la biografia, perché già di per sé rivela molto del soggetto. Sarà utile dire che la PNL è una disciplina che ha avuto dei trascorsi... cioè, come spesso accade, ci sono state persone che hanno stravolto le finalità e i contenuti, tanto per cambiare, per motivi di guadagno, e pertanto molti non ne vogliono sentir parlare perché ritenuta materia da ciarlatani. E' una situazione molto comune a tante discipline che si avvicinano all'intimità delle persone. E' giusto informarsi e andare cauti, ma in ogni caso non è neanche bene rifiutare a priori ed esserne prevenuti senza adeguate informazioni. Occorre essere curiosi e trovare, con i giusti tempi, materiali informativi oggettivi e di fonti diverse. E poi non diventarne fanatici. In fondo anche la nostra disciplina canora è stata nel tempo accusata di essere "setta", di idolatrare un maestro ecc. ecc. Ma chiunque sia venuto a contatto con il maestro Antonietti o con i suoi allievi sa che non si tratta di niente del genere e siamo molto ma molto lontani da ogni tipo di idolatria e fanatismo.
Dunque, con "PNV" ho inteso, con una buona punta di ironia, riferirmi a una fantasiosa "programmazione neuro vocale". Nulla di che. Qual è lo scopo del linguaggio, nel caso della PNL? Non instillare, non convincere, non "mettere dentro", ma, al contrario, consentire al soggetto di "tirare fuori" ciò che è già in lui. Fidarsi di sé stesso, fidarsi delle potenzialità e delle risorse presenti in ciascuno di noi. Credere in sé stessi. E' un lavoro molto difficile per chi non ha questo istinto innato; vuol dire aver sempre paura, avere poco controllo, perché subentra il timore di non farcela, di cedere sul più bello, nei punti dove "è atteso". E questo vuol anche dire perdere la concentrazione e pensare con la testa degli altri. Ma non è questione di convinzione! La sicurezza si conquista con la certezza, con la conquista incrollabile in ciò che si fa, ovvero nei risultati, che non sono un "credere" o ritenere che quel risultato sia giusto, ma nella incontrovertibile presa d'atto che... non può essere che così! La libertà, la mancanza di ostacoli, la naturalezza conquistata sono il risultato, non gli elogi di amici e parenti. Noi dobbiamo essere i più critici e più autorevoli decisori. Sapere vuol dire rendersi conto, avere piena coscienza se abbiamo gli strumenti per poter fare col nostro corpo un'arte, ovvero se l'azione fondamentale (l'emissione vocale, nel nostro caso) ha superato i vincoli fisici, ovvero è stato "sublimato", oltre l'istinto, oltre il fisico, cioè è governabile esclusivamente da un pensiero sublime, anche superiore alla volontà. In cosa consiste, per analogia, la PNV? nel fare i piccoli passi. Erickson riusciva a guarire persone affette da psicosi anche molto gravi facendo loro fare "piccoli passi". cioè azioni talmente piccole da non destare particolari ansie, e con i piccoli passi si arriva ai grandi risultati. Il maestro di canto non suggerisce trucchi, tecniche e manovre per imparare qualcosa, ma semplici strategie per far emergere la nostra scintilla spirituale e artistica.
Detto ciò, non voglio illudere nessuno. La strada che io illustro è quella che può portare al PROPRIO massimo risultato, che è artisticamente uguale a quello di chiunque altro lo raggiunga, ma non lo è dal punto di vista spettacolare, dal punto di vista delle manifestazioni esteriori e di soddisfacimento egoico. In sostanza, come è palesemente ovvio, non tutti possono aspirare a diventare cantanti professionisti, per cui occorre sempre ben calibrare le aspirazioni. Per la professione occorre una disposizione accentuata, doti fisiche e psicologiche piuttosto rilevanti. Raramente questi soggetti, in campo vocale, hanno (o sottostanno a) una spinta interiore al perfezionamento, alla ricerca, ma cercano di mettere a frutto i privilegi dati molto spesso anche dalla giovane età, senza pensare al domani, ma è anche una conseguenza proprio dell'immaturità. Magari il problema sta in chi li segue, che spinge nella stessa direzione, forse anche per un tornaconto personale, se non per ignoranza e incoscienza. Ma va anche bene così. Fortunatamente ci sono stati i tanti grandi cantanti che spesso menzioniamo che ci deliziano ancora con le loro voci e i loro modi sublimi di farci vivere l'arte vocale e musicale (dopo lungo e meticoloso studio), e in fondo quella è la più bella manifestazione di PNV che possiamo suggerire di seguire.

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