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mercoledì, maggio 03, 2017

Dell''amplificazione

Nelle centinaia di post pubblicati in questo blog, non mi sono mai soffermato specificatamente sulla questione dell'amplificazione vocale (naturale). Il motivo è semplicemente che non è un problema. Educare la voce comporta automaticamente un graduale aumento della sonorità. In compenso questo sembra essere il problema numero uno per chi si accinge a studiare canto lirico e chi lo insegna. Non è, con questo, che lo si vuole minimizzare o escludere, ma si pone come prioritario un problema che in realtà non esiste, in quanto mentre l'articolazione è un'attività attiva, che richiede un impegno e uno studio specifico e da affrontare sul piano disciplinare, non lo è l'amplificazione, in quanto lo stesso apparato articolatorio assolve nel contempo anche quello amplificante, ma passivamente. E' la valorizzazione dell'articolazione, relazionata al fiato, come si è detto nel post precedente, che esalta sempre più anche la funzione amplificante, senza bisogno d'altro. Dire e curare con sempre maggior attenzione ogni sillaba, ogni vocale, ogni parola e ogni frase, comporterà la valorizzazione del fiato che le alimenta, il che porterà a una evoluzione complessiva unitaria che arricchirà la sonorità fino alle massime possibilità del soggetto. Le idee che si sono divulgate negli ultimi decenni, per cui l'aumento di volume e intensità dipenderebbero dall'alzare qui, abbassare là, allargare sotto, tirare sopra e via dicendo, comportano manipolazioni improprie e forzate, che possono anche portare a risultati apparentemente validi, ma sempre comportanti effetti collaterali negativi sul piano della correttezza musicale e fonica, ovvero artistica. Il fatto che nella maggior parte delle voci la dizione sia incomprensibile o comunque non significativa del senso, del contenuto del contesto espressivo e comunicativo, è già il segno distintivo che queste sono fuori dall'arte del canto e dall'arte vocale. Fare tanto "rumore" con la voce, fare gridolini acuti e sovracuti non ha niente a che vedere con essa. Occorre aver presente che la massima diffusione e perfezione vocale e teatrale si attua con una evoluzione del parlato al sommo grado, il che naturalmente mette in gioco al 100% un'arte respiratoria perlopiù sconosciuta o misconosciuta, fraintesa e anche osteggiata involontariamente da pratiche che tentando di forzarne il funzionamento in senso vocale, ne inibiscono il più corretto e spontaneo sviluppo.

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